Un uomo di 52 anni lega al guinzaglio il figlio della compagna. L’obiettivo è evitare che il giovane soccorresse la madre dopo che quest’ultimo l’aveva malmenata. Orrore nel Veronese
Il fatto più agghiacciante dell’intera vicenda è legato al giovane di 17 anni che nel tentativo di difendere la madre dalle botte ricevute dal suo patrigno, viene legato da quest’ultimo con il guinzaglio del cane. Gli episodi di violenza accaduti risalgono al periodo del lockdown, quando per i motivi legati alla pandemia da Covid, l’Italia intera era costretta a stare chiusa in casa.
Ed è proprio in un’abitazione privata di Verona che un uomo di 52 anni malmenava e aggrediva verbalmente la propria compagna. Ad assistere ai continui soprusi il figlio della donna che un giorno, esasperato dal patrigno, ha cercato di difendere la madre dalle botte. L’uomo, di contro, ha bloccato il giovane figliastro legandolo con il guinzaglio del cane. Il 52enne si era anche fatto consegnare il bancomat della donna, sfruttandola così anche a livello economico.
L’aggressore è stato arrestato con accuse pesantissime: lesioni, minacce e violenza privata. Una storia atroce che si è consumata per mesi e mesi sotto il peso di uno dei periodi più neri della storia dell’Italia. Madre e figlio sono stati per moltissimo tempo vittime della pazzia di quell’uomo.
All’epoca dei fatti il ragazzo aveva solo 17 anni e voleva difendere la mamma dalle continue violenze fisiche e verbali subite dal patrigno, un uomo residente a Verona di 52 anni. E per questa ragione l’uomo avrebbe legato il torace del figliastro con un guinzaglio, impedendogli così di soccorrere la madre. Le violenze sarebbero avvenute in modo particolare durante il periodo di restrizioni anti-Covid.
Per mesi i tre hanno convissuto forzatamente sotto lo stesso tetto. Quella casa era diventata per la donna e suo figlio un film dell’orrore. Il 52enne veronese è stato accusato di maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, lesioni, minacce e violenza privata. Il processo inizierà il prossimo 9 giugno 2023.
Al centro del processo dunque i fatti risalenti al periodo del lockdown ma la donna, vittima delle lesioni, ne avrebbe denunciati anche degli altri, tra cui episodi di violenza sessuale, che inizialmente aveva ritrattato. L’uomo era stato assolto dall’accusa più grave e condannato a 8 mesi per aver minacciato la sorella e la madre di lei.
Gli episodi di violenza non sono circoscritti solo al periodo delle restrizioni anti-Covid ma, secondo quanto riferito dalle vittime, gli abusi risalivano ad anni prima. Sono poi terminate con l’episodio sicuramente più scioccante avvenuto nel febbraio del 2021 quando l’uomo avrebbe usato il guinzaglio del cane per legare il figlio della compagna, all’epoca 17enne.
L’aggressore veronese avrebbe così legato il guinzaglio intorno al torace del giovane con lo scopo di impedirgli di difendere la madre dalle botte da lui stesso inferte alla compagna.
La vittima è stata colpita alla testa e alla schiena con il telefono. L’uomo dovrà difendersi anche dall’accusa di lesioni aggravate. Il processo a suo carico inizierà il prossimo 9 giugno 2023. Ma per fortuna l’orrore in casa è cessato per sempre.
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