Inchiesta Juventus, le motivazioni per quanto riguarda le plusvalenze fittizie sono realtà: le procedure vanno avanti, malgrado i ricorsi.
Le motivazioni del Collegio di Garanzia del CONI, riguardo la sospensione dei 15 punti di sanzione, sono il primo tempo di qualcosa che inevitabilmente dovrà compiersi. Se nessuno discute sulla legittimità del ricorso vinto dalla Juventus, ci sono altre questioni – legate sempre all’inchiesta sulle plusvalenze fittizie – che aprono con altrettanta legittimità a nuovi scenari non tanto rassicuranti.
La Vecchia Signora spera di riuscire a spostare il procedimento penale da Torino a Milano. I Giudici, nel frattempo, fanno chiarezza – anche se è difficile in questo mare magnum di situazioni e risvolti – la revocazione è legittima perchè esistono comportamenti scorretti ripetuti in maniera “sistematica”.
È la parola “sistema” a rendere tutto più complicato per i bianconeri, dato che si ripresenterebbe l’aggravante della recidiva. Per questo si parla anche di una possibile nuova penalizzazione: 9 punti, insieme alla stangata UEFA. Il punto – e su questo stanno lavorando gli organi competenti, vale a dire la Corte d’Appello Federale – è il ruolo dei dirigenti senza potere di firma che avrebbero alterato dei documenti tra cui alcune fatture importanti.
Giustizia civile e penale si mescolano, anche se – da adesso in poi – il penale è più rilevante per tanti motivi. Quello che conta, oltre al possibile danno, è la beffa della penalizzazione che potrebbe arrivare nella prossima stagione se le cose dovessero procedere di questo passo. C’è poi anche un altro pericolo: lo smantellamento del club. Anche in questo caso la UEFA ha un ruolo determinante.
Qualora la Juventus non possa partecipare alla prossima Champions League, ci sarebbe una stoccata non da poco anche sugli ingaggi: i bianconeri, in tal senso, sono quelli che spendono di più per un parco giocatori di tutto rispetto. La permanenza in Champions League garantisce alla Vecchia Signora un’entrata minima di 80 milioni.
Se quest’ultima viene meno, la soluzione potrebbe essere una soltanto: svendere i giocatori. Piazzare i pezzi più pregiati non dovrebbe essere difficile, perlomeno sulla carta. Nella realtà, poi, parla il mercato: non tutti i gioielli che fanno gola possono essere comprati.
Specialmente in un anno come questo in cui la crisi c’è anche nel calcio. La Juventus rischia di dover far cassa in modo repentino e non è detto che possa riuscirci. Gli scenari si accavallano, così come le suggestioni di chi spera ancora sia possibile riuscire a vedere la luce. Ma alla Continassa, in questo momento, le ombre sono di più.
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