La professoressa in pensione morta a Trento ha acquistato online il kit del suicidio per togliersi la vita. La 63enne è stata trovata dai carabinieri in casa. Sul tavolo una lettera con le motivazioni del gesto
Una lettera d’addio non indirizzata a qualcuno nello specifico bensì a chi l’avesse trovata post mortem era piegata per bene sul tavolo. Il caso di Antonella D, la prof. originaria dell’Aquila ma residente a Trento fa discutere per il modo in cui si è suicidata lo scorso 4 aprile. La pensionata di 63 anni aveva acquistato online un kit appositamente creato allo scopo.
Quello che preoccupa ora gli inquirenti è la facilità con cui la donna si sia tolta la vita acquistando sul web il kit del suicidio. E non è la sola ad averlo fatto perché, secondo le indagini, sono stati individuati altri 8 acquirenti in Italia che hanno acquistato lo stesso kit fatale.
Gli investigatori indagano su quello che potrebbe diventare un “caso sociale” importante. Il creatore del kit per aspiranti suicidi è un uomo di 57 anni, Kenneth Law, attualmente arrestato in Canada. L’uomo, ex ingegnere aeronautico si vantava di aver venduto in Inghilterra ben 100 kit. Scatta l’allarme internazionale.
Una vicenda triste quella descritta dalla stessa donna che lo scorso 4 aprile si è suicidata in casa lasciando i motivi del suo gesto scritti in una lettera d’addio. A trovare il corpo senza vita disteso sul letto sono stati gli uomini dell’Arma dei carabinieri della stazione di Borgo Valsugana, in provincia di Trento.
La 63enne Antonella D aveva acquistato un kit del suicidio sul web. A riportare il contenuto della missiva e la storia è il Corriere della Sera che cita alcuni passaggi della lettera: “Dopo 20 lunghi anni di dolore cronico, per insonnia, estrema solitudine, intolleranza ai rumori, mi sono procurata le cose necessarie online, ordinandole all’estero, più di un anno fa…”.
La donna scriveva: “Molti anni fa ho cominciato a fare ricerche su internet per una morte pacifica. La vita a volte è ingiusta, così ora penso di aver diritto alla liberazione e alla pace. Spero quando leggerete questa lettera di aver avuto successo.”.
Dopo la notizia della prof. morta la Procura di Trento ipotizza anche il reato di istigazione al suicidio. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti, ma il nome della 63enne era nella lista clienti del 57enne Kenneth Law, ex ingegnere aeronautico e successivamente una carriera come chef a Toronto, Canada, arrestato ora dalla polizia.
L’uomo aveva gestito alcuni siti web negli ultimi due anni vendendo il kit per il suicidio. Il kit in vendita conteneva tutto l’occorrente per il suicidio: mascherine facciali, nitrito di sodio, bombole di azoto, manometri, tubicini, sacchetti di plastica. Dopo la morte di almeno 4 persone nel Regno Unito, sull’ex ingegnere indaga l’Interpol canadese.
Dopo il caso della professoressa, ora l’attenzione si sposta in Italia perché nella lista clienti di Law sono stati trovati anche 9 acquirenti italiani. Tra questi compare anche il nome della 63enne Antonella. Come riporta il Messaggero, l’Interpol Canada, quando ha scoperto i nomi dei nostri connazionali, ha immediatamente avvisato la Direzione centrale della polizia criminale di Roma e subito sono scattate le ricerche. Grazie alla collaborazione di tutte le Questure e delle Compagnie dei Carabinieri, le altre otto persone che figuravano nella lista clienti di Law sono stati individuati. Sono stati sequestrati loro i kit. Gli 8 acquirenti sono residenti nelle province di Milano, Napoli, Roma, Lecco, Caserta, Bologna, Pavia e Monza. La maggior parte di loro presentano gravi problemi psichiatrici.
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