Il nuovo Reddito di Cittadinanza fa discutere in merito alla possibilità di assunzione e impiego: c’è, però, l’opportunità di guadagnare.
Il Reddito di Cittadinanza ancora divide in quella che sarà la sua nuova versione: il modello “pentastellato”, se vogliamo definirlo così, finisce in soffitta. Spazio al resto, misura d’inclusione attiva ma secondo i detrattori di attivo ha ben poco alla luce dei numeri di coloro che rischiano l’esclusione. Non è tuttavia sempre così: dietro cifre e quantità c’è anche altro, tipo la posizione del datore di lavoro.
Veniamo quindi all’aspetto meno controverso della faccenda, perchè se si discute ancora della possibilità di tagliare o no le tasse è ormai certa l’opportunità per il datore di lavoro di ottenere sgravi fiscali importanti riguardo le assunzioni. Più assume e meno paga, questo il motto della Meloni anche in campagna elettorale: ora è realtà. Almeno sulla carta, in attesa delle reazioni e i feedback dei datori di lavoro.
Reddito di Cittadinanza, un’occasione (anche) per i datori di lavoro
Attualmente chi assume e garantisce un contratto a tempo indeterminato a un Under 30, ma non solo, ottiene fino a 8000 euro di sgravio. Le tasse aziendali, dunque, potrebbero non essere più un problema. Almeno non così grave. Naturalmente l’impiegato deve essere in lizza per la nuova misura d’inclusione attiva. Un metodo per garantire quel meccanismo circolare in grado di dare e avere lavoro.
Resta sempre il punto interrogativo per quanto riguarda quella fascia di 260mila persone escluse. Una bella fetta con cui – prima o dopo – bisognerà interfacciarsi. In questo modo, intanto, i datori di lavoro possono quantomeno pensare ad allargare il parco dipendenti per dare una bella sferzata alla manodopera aspettando ulteriori garanzie che non sembrano arrivare da tutti i settori. L’incontro con le parti sociali, già avvenuto in un primo momento, promette nuovi avvicendamenti per determinare le mosse sul futuro. Il Premier tiene la barra dritta e non solo lei.