La morte dell’orso M62, carcassa ritrovata nei boschi del Trentino, da un gruppo di escursionisti scatena le proteste degli animalisti. Colore rosso nella fontana del Nettuno a Trento. Furiosa la risposta dell’Enpa
Gli animalisti dell’Ente nazionale protezione animali – Enpa – hanno risposto in tono brusco dopo la notizia del ritrovamento della carcassa dell’orso M62. A scoprire il plantigrado morto è stato un gruppo di escursionisti in Trentino. Secondo quanto riportato dall’associazione animalista, la morte dell’orso si teme possa rientrare in un atto di bracconaggio.
Il cadavere dell’esemplare di 4 anni di sesso maschile era in evidente stato di decomposizione. La carcassa è stata trovata in una zona impervia tra il lago Molveno e San Lorenzo Dorsino in Trentino Alto Adige.
Sembrerebbe che il plantigrado nella sua breve vita, non abbia mai fatto male a nessun umano ma rientrava comunque negli orsi indicati come problematici dalla Provincia autonoma di Trento, e di conseguenza a rischio di abbattimento. In una nota divulgata dalla Provincia, sembrerebbe che l’identità dell’orso in questione sia stata confermata dalle marche auricolari.
Le cause del decesso dell’orso M62, trovato morto ieri da un gruppo di escursionisti nella Provincia autonoma di Trento non sono state ancora chiarite. A fare luce sul decesso sarà l’autopsia che verrà eseguita dall‘istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Ci vorranno giorni per conoscere l’esito degli esami. Dai primi riscontri degli esperti la morte dell’animale potrebbe essere stata causata dall’attacco di un altro orso adulto.
Il recupero del cadavere è stato effettuato dal Corpo forestale trentino. M62, rispetto agli altri due orsi, Jj4 e Mj5, al centro del dibattito nelle ultime settimane in particolare dopo l’uccisione del runner 26enne Andrea Papi dello scorso 5 aprile da parte dell’orsa Jj4, non è stato mai protagonista di nessun attacco all’uomo.
Ma questo non ha impedito all’orso di rientrare nella “lista nera” del presidente del PAT (Provincia autonoma Trento) Maurizio Fugatti che colloca il plantigrado tra gli animali definiti come “problematici”. M62 aveva 5 anni, era uno degli esemplari della stessa cucciolata di M57, maschio catturato nel 2020 dopo l’aggressione a un carabiniere ad Andalo e di F43, la femmina morta a settembre 2022 per una dosa sbagliata di anestetico durante le fasi di cattura per la sostituzione del radiocollare. L’esemplare era seguito con il radiocollare, l’ultimo aggiornamento a novembre 2021, non è chiaro se fosse funzionante.
Dopo la notizia del ritrovamento della carcassa di M62, la risposta di protesta degli animalisti non si è fatta attendere e in una nota dell’Enpa, come riporta anche Fanpage, si legge: “Siamo addolorati, scioccati ed estremamente preoccupati per la morte di M62, uno degli orsi che Maurizio Fugatti aveva condannato a morte nei giorni scorsi. Non vorremmo che la campagna di odio e di vendette, una vera caccia alle streghe, scatenata dal presidente della PAT avesse finito per armare la mano dei bracconieri”.
Gli animalisti ricordano ancora: “M62 era stato condannato a morte solo perché in passato si era avvicinato alle zone abitate dove era stato attirato dai rifiuti lasciati incustoditi”. Ora l’Enpa attende l’esito dell’esame autoptico sul cadavere dell’animale e aggiunge: “Se dovessero emergere responsabilità umane nella morte di M62, Enpa procederà immediatamente per le vie legali”.
Liquido rosso versato all’alba di questa mattina nella fontana del Nettuno a Trento, l’azione di protesta rivendicata dal Movimento Centopercentoanimalisti, a loro dire simboleggia il sangue degli Orsi condannati a morte dalle ordinanze del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti. I militanti sostengono di essere consapevoli delle azioni bordeline, “ce ne prendiamo sempre la responsabilità, non abbassiamo la guardia”.
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Spiegano che il colore utilizzato è lo stesso che serve a colorare piscine e fontane, dicono che non ci saranno danni per la fontana. In questi giorni a Trento c’è il film festival, con molti turisti e visitatori, la data del primo maggio, per dare risalto alla protesta, non è stata scelta a caso.
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