Sergio Mattarella in occasione dell’imminente, festa del lavoro, fa il punto: il Presidente della Repubblica duro su sicurezza e PNRR.
Sergio Mattarella torna a parlare, come aveva fatto in occasione del 25 Aprile, le sue parole stavolta sono orientate sul lavoro. La sostanza, però, non cambia: il Presidente della Repubblica arriva a Reggio Emilia, tra i lavoratori del distretto della meccatronica, e affronta temi importanti che sanno di raccomandazioni.
Il Capo dello Stato ha sempre chiesto responsabilità ai partiti: sia nei momenti di crisi che nei momenti importanti come quello che il Paese sta vivendo in questo periodo. Sul piatto la riforma fiscale e la bocciatura del DEF con riferimento al PNRR. Mattarella vede il Piano di Ripresa e Resilienza come un’opportunità unica per il Paese.
Il monito suona come una “strigliata” a Meloni e compagni per cercare di serrare i ranghi. A dirla tutta, Giorgia Meloni è l’unica orientata a utilizzare tutti i fondi a disposizione del piano. Gli alleati della Lega e una parte di Forza Italia sembrerebbero essere orientati a ridimensionare anche la tranche a disposizione: “Se non sappiamo come spendere questi soldi – fanno sapere dal Carroccio – meglio prenderne qualcuno di meno e utilizzarlo a dovere”.
Opere e progetti importanti, poi anche sicurezza sul lavoro: Mattarella preme sull’aspetto della tutela collettiva. Anche quest’anno le morti sul lavoro sono state numerose, secondo il Presidente della Repubblica occorre incentivare la sicurezza e ridurre al minimo i rischi. “Si deve tornare – avvisa Mattarella – a parlare di tutela con cognizione”.
C’è qualcosa da rivedere, ma la strada è quella giusta. Nel frattempo tiene banco ancora la riforma fiscale e la frenata sul Documento di Economia e Finanza con riferimento al Patto di Stabilità. Mattarella si augura che sia possibile conciliare ogni cosa, ma gli esperti fanno presa sul fatto che misure come Opzione Donna e le pensioni minime in aumento andranno nel dimenticatoio.
Così come, probabilmente, anche la riforma dell’IRPEF. Il Presidente della Repubblica, nel congedarsi, si è detto vicino a quei lavoratori che hanno contribuito in modo concreto a “raggiungere importanti traguardi di rilevanza sociale”. Un richiamo all’ordine, oltre che incentivo per il futuro, che arriva come segnale di riconoscimento. Cambiare rotta è possibile, senza mai dimenticarsi da dove partire.
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