Ancora tanti dubbi da chiarire per il delitto di Thomas Bricca: la rabbia della madre Federica Sabellico per un caso doloroso e difficile da affrontare. Le sue parole lanciano più di qualche messaggio.
La morte di Thomas Bricca, ragazzo 18enne ucciso ad Alatri nel corso di una sparatoria, presenta questioni irrisolte e indagini che ancora non si sono concluse. Per il delitto del ragazzo, morto in provincia di Frosinone, risultano indagati Mattia Toson e suo padre Roberto.
Sul caso è intervenuta Federica Sabellico, madre della vittima, analizzando una vicenda dolorosissima per la quale, però, non ci sarebbero ancora dei colpevoli. Fatto sta che sul caso del 19enne, ucciso ad Alatri lo scorso 30 gennaio con un colpo di pistola alla testa, non ci sarebbero le novità tanto attese da chi chiede soltanto verità per la morte del giovane.
La donna ha rilasciato una intervista a Il Messaggero, analizzando con dolore e rabbia i “troppi mesi trascorsi dopo l’omicidio“. Secondo la Procura, intanto, i due Toson avrebbero ucciso il 18enne, ma attualmente non ci sarebbero prove sufficienti per chiudere l’attività d’indagine.
“Arrestate i colpevoli, vivere così è un incubo. […] È un incubo pensare che chi ha ucciso Thomas possa andare in giro beatamente in piena libertà. Magari a stappare bottiglie di spumante. Siamo sempre stati collaborativi, corretti, abbiamo fiducia nelle autorità, attraverso il nostro legale abbiamo fornito tutte le informazioni utili. Ma intanto passano i mesi, troppi, e non si muove una foglia“, ribadisce la donna.
Sul fronte delle indagini, intanto, Roberto Toson è accusato di aver guidato il motorino sul quale sarebbe salito anche suo figlio Mattia. Entrambi si sarebbero diretti nella piazzetta della città del Frusinate, poi i colpi mortali contro Thomas Bricca. Il telefono spento di Mattia Toson sarebbe per gli inquirenti un elemento decisivo, ma non una certezza allo stato dei fatti.
Anche il padre della vittima, Paolo Bricca, aveva sperato invano di attendere la verità sul caso del figlio entro Pasqua, ma la svolta non è arrivata. “Spero che questo silenzio abbia un motivo. Spero che stiano lavorando e lo stiano facendo meglio di quanto abbiano fatto finora“, ribadisce la donna.
La rabbia della famiglia di Thomas Bricca è quella di un intervenuti non tempestivo, nonostante i nomi dei sospettati fossero emersi praticamente sin da subito. “Hanno pulito la scena del delitto con gli idranti, si è lasciato passare tempo. È sparito tutto, anche il telefonino di uno dei due indagati. Sono ignorante in materia, ma mi chiedo perché hanno aspettato venti giorni per fare le perquisizioni“, si domanda la donna.
Federica Sabellico è coinvolta che le dinamiche dell’omicidio “siano chiare. Il delitto è avvenuto in un contesto noto a tutti, i cui protagonisti sono ben conosciuti agli investigatori. Lo sanno anche i muri. […] Io credo che delle risposte, oltre che a noi, debbano essere date anche alla comunità. Fino a prova contraria ci sono persone pericolose per l’incolumità pubblica che vanno in giro armate“, ha ribadito la madre di Thomas Bricca.
La donna ha ribadito di aver incrociato qualche volta in auto anche i due indagati. “Spero di non incontrarli mai di persona. Tanti mi dicono che li vedono sempre in giro, anche per feste“, conclude Federica Sabellico. A distanza di quattro mesi dal delitto, intanto, la famiglia di Thomas chiede ancora una volta di trovare chi abbia ucciso il ragazzo 18enne. Una morte violenta, un agguato avvenuto nel giro di pochissimo tempo, ma i contorni della vicenda presentano più di qualche elemento da accertare.
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