Cristiano Ronaldo, di male in peggio: il campione portoghese ha scelto l’Arabia per lasciarsi alle spalle i problemi, ma rischia il baratro.
Cristiano Ronaldo e l’Al Nassr, la storia infinita. Il campione sta vivendo l’ennesima avventura della sua carriera: doveva essere l’anno della rinascita, quello alla corte di Rudi Garcia, dopo tanti interrogativi irrisolti. La stagione in cui scampare definitivamente dal tracollo, invece la parentesi mediorientale sta diventando una tragicommedia.
Prima l’arrivo in pompa magna, poi i problemi di convivenza (non avrebbe potuto dividere il letto con Georgina per legge, ma la Giurisprudenza saudita ha risolto tutto in un secondo momento) e infine la squalifica da scontare per problemi precedenti in Premier League. Le disavventure sembravano essere finite, ma non è così: il campione si ritrova al centro dell’ennesima diatriba che, però, stavolta, non potrebbe finire soltanto in campo.
L’ex Juventus rischia le manette. CR7 infatti potrebbe essere arrestato. Il motivo sarebbero degli “atti indecenti” che il portoghese avrebbe commesso durante la partita con l’Al Hilal. Il match è stato perso di misura dall’Al Nassr, ma il punteggio (che allontana la compagine di Garcia dalla vetta della classifica) non è la cosa che ha suscitato maggiore scalpore.
Nel corso della gara Cristiano Ronaldo si sarebbe toccato i genitali indicando il pubblico di casa in segno di sfida: “Messi, Messi, Messi” si sentiva dalle tribune. CR7 non ci avrebbe visto più e avrebbe proceduto con il gesto di stizza. La tastatio fallarum c’è stata, ma resta da capire – per questo si usa il condizionale – quali fossero le sue reali intenzioni.
Sicuramente vorrà saperlo Nouf Bint Ahmed, avvocatessa e professoressa all’Università di Ginevra, decisa a muovere azioni legali nei confronti dell’attaccante. I motivi sono presto detti: “La condotta di Cristiano è un reato – si legge su Twitter – un atto pubblicamente indecente. Anche se è stato provocato. Rientra nei reati previsti per l’arresto e l’espulsione se commesso da uno straniero. Presenteremo un ricorso al Pubblico Ministero”, conclude l’avvocatessa.
Insomma, c’è poco da scherzare: ad aggravare il fardello di Cristiano Ronaldo c’è anche una “presa di posizione” ulteriore non proprio idilliaca. Il calciatore ha messo le mani al collo a un avversario: in campo, durante il Derby di Riad, ha pagato con un cartellino giallo. L’ammonizione, però, potrebbe essere solo una premessa: il gesto – anche questo – è perseguibile penalmente.
Oltre il danno la beffa. I capi d’imputazione, in tal caso, sarebbero due: se questa storia dovesse arrivare fino in fondo – suggerisce l’avvocatessa – il club farebbe bene a rescindere immediatamente il contratto del campione. La posizione di CR7 – in questo momento – è piuttosto compromessa: il club prova a difenderlo.
“Ha agito così – si legge in una nota della società saudita – perchè ha preso una botta ai genitali”. Motivazioni di circostanza, non è detto che possano bastare. L’avventura di Cristiano Ronaldo in Arabia potrebbe, quindi, essere già ai titoli di coda. Anche se rischia davvero di rimanere intrappolato in una realtà non sua, marcato da qualcosa che sarebbe impossibile dribblare: il carcere.
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