Superbonus 110, arriva lo spalmacrediti. La detrazione in dieci anni può essere un’opportunità: come funziona e cosa bisogna sapere.
Superbonus 110, si fa sul serio. Il Governo Meloni ha assicurato che, per le pratiche inoltrate sino a marzo 2023, la detrazione in 10 anni sarà ancora possibile. La proroga rispetto alla remissione in bonis ha anche agevolato gli incentivi fiscali atti a determinare le spese per i lavori. La CILA è solo un primo passaggio, va determinato tutto il resto che non riguarda solo le seconde case o villette.
Il provvedimento comprende anche tutto quel tipo di spese e ammortamenti soggetti a detrazione fiscale. La Legge di Bilancio ha pensato anche a tutte quelle pratiche già in essere che hanno bisogno di essere smaltite per voltare pagina. A partire da giugno, infatti, il Superbonus avrà la sua volata finale.
Superbonus, lo spalmacrediti è realtà: come funziona
Da novembre non sarà più possibile usufruirne. Adesso occorre risanare quello che già era in essere per non lasciare le cose a metà: il riferimento – tutt’altro che casuale – è a quelle opere cominciate che rischiavano di diventare “cattedrali nel deserto”, lasciando per strada un ingente quantitativo di manodopera che tende ugualmente a protestare per mancanza di tutele e garanzie.
Se, infatti, il Superbonus si ferma, occorre trovare un altro modo per far sì che le opere e i lavori in essere continuino senza incappare in uno stallo che non farebbe comodo a nessuno. La detrazione in 10 anni, per quanto riguarda ammortamenti e tasse, è un primo tassello. Non deve, però, essere l’unico.
A questo sta lavorando la politica, di concerto con la parte economica, Giorgetti assicura che le basi ci sono. I prossimi mesi saranno la cartina tornasole di un progetto ad ampio raggio che passa dal Superbonus per arrivare agli ammortizzatori sociali.