PNRR, attenzione alla Pubblica Amministrazione. Assunzioni in arrivo, Zangrillo assicura 170mila posti di lavoro: il piano del Ministro.
Paolo Zangrillo, Ministro della Pubblica Amministrazione, scioglie i dubbi sul futuro: il PNRR servirà anche per incentivare assunzioni e posti di lavoro. Non solo attenzione (doverosa) alle opere pubbliche, ma anche a ciò che di pubblico serve più di ogni altra cosa: i lavoratori.
Anni e anni a rincorrere il posto fisso, ora per la PA si parla di piano credibile. Due parole che sembrano inflazionate, ma sono veritiere – secondo il Ministro – che sottolinea l’importanza di avere organizzazione e certezze. Torna quindi al centro del dibattito il discorso di Giorgia Meloni sull’importanza di non sprecare le risorse a disposizione: per questo la terza tranche del PNRR deve arrivare malgrado l’Italia sia indietro con alcune opere.
Pubblica Amministrazione, Zangrillo ingrana la quarta: il piano per le nuove assunzioni
Tiene banco la riqualificazione del Franchi e dello stadio di Venezia, ma nel frattempo ci sono altri progetti: uno è, appunto, ripartire dal capitale umano. “170mila assunzioni”, assicura Zangrillo ma poi ammonisce: “Non serve sparare numeri senza riscontro, occorre mettere a punto un piano credibile e stiamo lavorando per questo”.
La Pubblica Amministrazione sono anni che vive di promesse: il primo problema da risolvere – in merito a quelle che sono le risorse umane – è uscire dall’impasse che vede sempre gli stessi meccanismi in entrata. Non esiste, al momento, ricambio del personale: ecco perché il cambio generazionale va supportato. Non solo in base all’età, ma anche rispetto alle necessità oggettive da fronteggiare. Il problema è proprio mettersi a confronto con tante realtà di persone che spingono per avere un’occasione.
Pressing in grado di consentire una reale presa di coscienza che dovrà essere dipanata nelle prossime settimane: la volontà c’è, devono arrivare i propositi e soprattutto le scadenze. Zangrillo su quelle sta lavorando, in attesa di un assenso che non passi esclusivamente dal silenzio generale molto più simile all’utopia che all’eventualità.