Imu, attenzione alle seconde case: i nuovi parametri di tassazione cambiano scenario sulle villette. Cosa sapere.
Legge di Bilancio 2023, il punto sono le case al mare. Nell’insieme del provvedimento, che sta facendo discutere su vari aspetti (non ultimo quello del Superbonus), entra a gamba tesa la questione seconda casa. Com’è noto sugli immobili arriva la stangata, specialmente se si tratta di seconde proprietà. L’Imu, in tal senso, non perdona: in questi anni i costi sono sempre stati alti.
Al punto che i Governi precedenti, escludendo quello tecnico a firma Draghi, hanno sempre cercato di farne un perno nella campagna elettorale. Ora l’argomento arriva sul tavolo di Giorgia Meloni che inserisce nella Legge di Bilancio un cavillo che può aiutare: resa e risparmio, binomio per favorire l’investimento e alimentare un mercato – quello delle seconde case – che aveva subìto uno stallo per la congiuntura e l’inflazione.
Imu al 50%, cosa cambia per le seconde case: il dettaglio nella Legge di Bilancio
L’abbattimento degli oneri potrebbe essere un incentivo, ma non è così semplice come sembra: sul piano delle imposte, è possibile abbattere i costi del 50%. Possibilità che arriva come acqua gelata nel deserto, ma non tutti possono avere questa disposizione: tutto cambia in base alla successione, nel senso che le tasse vengono dimezzate soltanto in funzione di cessione diretta dell’immobile a un parente di primo grado in linea retta.
Questo consente, in base alle pratiche da allegare all’Agenzia delle Entrate, un passaggio di mano che garantisce una tassazione diversa: l’abbattimento dei costi, tuttavia, non esclude altre spese che però nulla hanno a che vedere con le imposte a credito. Nel senso che il blocco investimenti non tocca il piano personale di imposta.
Cosa significa ridurre l’aliquota
Tutto resta invariato, in questo frangente, al ribasso. Imponendo, però, nuovi costi per eventuali ammortamenti. Quello che si risparmia da una parte si spende dall’altra: la manutenzione delle seconde case è, spesso, un’arma a doppio taglio. Anche in relazione al subaffitto – che non sempre è possibile fare – i costi diventano un onere.
Allora la riduzione di aliquota, in questo caso l’Imu, è una goccia nel mare che può favorire l’economia immobiliare nella speranza che ci sia ancora qualcuno disposto a investire. Significa sobbarcarsi anche tutti gli oneri accessori che fanno gran parte della spesa su un’impresa sfruttata – se va bene – la metà del tempo.