Non è l’Arena è il programma condotto da Massimo Giletti che non andrà più in onda su La7: la precisazione di Umberto Cairo apre nuovi scenari.
La sospensione di Non è l’Arena, programma in onda dal 2017 condotto da Massimo Giletti, si porta dietro diversi strascichi fra parole non dette e frasi a metà che possono aprire scenari di ogni genere. La situazione continua ad essere in divenire e le indiscrezioni non fanno altro che aumentare le polemiche sul fronte La7.
Sta di fatto che dopo la sospensione del programma è intervenuto anche Umberto Cairo, editore di La7, per parlare di una situazione ancora in divenire e tutta da scoprire. Le sue parole non sono casuali e arrivano dopo l’annuncio dello stop della trasmissione, così come ribadito e diffuso da un comunicato dell’ufficio stampa dell’emittente.
Le parole di Cairo
L’editore ha rilasciato una breve intervista all’agenzia ANSA per spiegare la propria versione dei fatti. Smentite da Cairo le ipotesi circa una libertà mancata su cosa fare e in che modo nel corso della trasmissione televisiva, cosa inevitabilmente differente rispetto a quanto avrebbe dichiarato Giletti nel corso di una riunione di redazione.
“Giletti ha condotto in 6 anni 194 puntate di Non è l’Arena dove ha potuto trattare in totale libertà tutti gli argomenti che ha voluto inclusi quelli relativi alla Mafia sulla quale ha fatto molte puntate, con tutti gli ospiti che ha voluto invitare“, ha precisato. Sull’ipotesi di uno stop di Non è l’Arena sono partite diverse ipotesi, ma al momento fronte La7 sembrerebbero esserci smentite e nessun altro dettaglio in merito.
La smentita del conduttore televisivo
Nell’immediato erano infatti partite le voci su una presunta inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, parlando di una perquisizione della redazione e anche dell’abitazione di Giletti. Il conduttore ha invece smentito tutto e lo ha fatto ai microfoni dell’AGI, con tanto di precise indicazioni in merito.
“Una notizia falsa, non c’è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell’ordine, nulla di nulla. Del resto era tutto facilmente verificabile e riscontrabile“, ha spiegato Giletti.
Fatto sta che il patron di La7 ha comunque fatto gli auguri al conduttore per il futuro professionale, senza però scendere nei dettagli. “Gli auguro di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere“, si legge in un messaggio inviato da Umberto Cairo.
A Massimo Giletti non sarebbe andata giù la chiusura di Non è l’Arena e lo avrebbe detto chiaramente durante l’ultima riunione di redazione. A riportare la notizia è La Stampa che svela alcuni retroscena. “Chiediamoci perché ci hanno chiuso. Stavamo preparando tre puntate importanti, delicatissime. Deflagranti. E siamo stati fermati“, avrebbe dichiarato il conduttore. Umberto Cairo avrebbe però smentito alcun tipo e forma di censura, parlando di una libertà “che augura veramente a tutti“.
Sponda Rai, invece, i dirigenti di viale Mazzini hanno ribadito che non ci sarebbero stati incontri e presunti abboccamenti con Massimo Giletti per un possibile ritorno dopo l’addio avvenuto nel 2017, non senza polemiche anche in quel caso.
Le prossime tre puntate di Non è l’Arena avrebbero intanto riguardato la strage di via d’Amelio, Marcello dell’Utri e l’ex sottosegretario di Forza Italia Antonio D’Alì (condannato per concorso esterno in associazione mafiosa). Il quotidiano torinese avrebbe raccontato alcuni dettagli sull’ultima riunione, tenuta a La7, ribadendo anche di un ritorno in Rai molto probabilmente sfumato per tutta una serie di situazioni.