Italia, verso il futuro: il Paese guarda avanti rispetto all’ambiente e al caro energia. Fotovoltaico gratuito: è possibile.
Lo Stivale si accende. Non è merito dei saldi, ma del caro energia. Parlare di luminosità e sprechi oggi è all’ordine del giorno: risparmiare per illuminare sembra un’utopia ma con il nuovo anno sarà possibile. L’imperativo è creare fonti di energia nuova senza gravare sulle coscienze e appesantire l’impatto ambientale.
Costi e necessità devono tornare ad andare di pari passo. Per questo l’anno che verrà tra le parole d’ordine avrà fotovoltaico. Termine spesso abusato, ma ora diventa non solo necessario ma anche utile e imprescindibile. Se prima sfruttare l’energia in modo diverso era un’utopia, presto dovrà diventare consuetudine del domani.
Il futuro è a trazione cellulare: nel senso che i pannelli e le cellule fotovoltaiche dovranno alimentare le città senza troppo dispendio. Quello che precedentemente era un bene secondario, e quindi per certi versi di lusso, si appresta a diventare comune. Costi contenuti e maggiorazione delle possibilità, questo il binomio che sarà portato avanti senza timore di fare il passo più lungo della gamba.
Visto che l’Italia, sul tema dell’energia e del risparmio, avrebbe dovuto già fare importanti balzi in avanti. Veniamo allo specifico: la questione entra a gamba tesa nello sviluppo del PNRR. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede anche una messa a norma dell’Italia dal punto di vista energetico.
In totale sarebbero pronti ben 3,7 miliardi di euro di investimento per mettere nella Penisola aree fotovoltaiche che permetteranno agli italiani di sfruttare l’energia solare negli impianti gratis. Si comincia con alcuni poli di riferimento per poi allargarsi a tutto il resto: a partire dal 2024 non si dovranno più – secondo le previsioni – comprare gli impianti. Nè tantomeno noleggiare come servizio.
Si comincerà con una messa a norma, data appunto dal tesoretto iniziale di investimento, che consentirà all’Italia (una volta ultimato il progetto) di risparmiare fino al 30% sulle utenze. L’obiettivo è arrivare nei prossimi anni a un’efficenza energetica del 65%. L’inizio vedrà un’Italia ibrida, fino a quando – nel 2026 – non ci sarà una conversione totale al fotovoltaico.
Tra il dire e il fare ci sono di mezzo le scadenze, ma le premesse sembrano essere incoraggianti: l’unico viatico possibile per evitare ulteriori ripercussioni sul piano ambientale. La transizione ecologica riparte dalla condivisione.
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