Cessione del quinto, possibile pignoramento dei beni. I casi di pensione sotto i 1000 euro finiscono nel mirino: cosa potrebbe accadere.
Pensioni minime. L’argomento tiene banco, spesso anche in maniera divisiva. La soglia degli importi attualmente è troppo bassa, ma per far sì che il mercato – e quindi anche i fondi stanziati – subiscano un’impennata servono tempo e risorse. Aspetti che arriveranno quando l’economia riprenderà a girare senza il peso degli sgravi e il rebus dei rincari.
Al netto di queste incognite arriva una certezza che non è detto sia soddisfacente, ma può essere ugualmente rassicurante essere coscienti della possibile prospettiva economica. A tenere banco, infatti, è il limite della salvaguardia della pensione: la somma preposta sale a 1007 euro, significa che sotto quella soglia cominciano gli interrogativi.
Cessione del quinto, pignoramento: cosa succede sotto i 1000 euro di pensione
Soprattutto se si ha una cessione del quinto in corso a causa di un pignoramento. Il limite entro cui le pensioni sono state considerate non pignorabili è sempre in relazione al minimo vitale dell’assegno sociale. Prima del Decreto Aiuti Bis, infatti, lo sbarramento era pari a 1,5 volte rispetto all’assegno sociale. Adesso si passa a due volte l’importo.
Pertanto chi ha una pensione sotto i 1000 euro ha un limite di non pignorabilità della concessione pari a 754,09 euro. Significa che da quella somma in giù non possono pignorare. La cessione del quinto viene vista come un “atto di liberalità” del pensionato. Pertanto scattano tutele sulle minime, significa niente rivalsa ove la situazione sia già basica.
Nessun rischio specifico, dunque, ma l’onta del pignoramento prosegue: in alcuni casi è la soluzione ultima e necessaria, ma le minime sono tutelate grazie a un “tetto” di difesa entro il quale è impossibile scendere. Quindi rimane l’ultima istanza con cui fare – nel vero senso della parola – i conti, dato che il prestito per molti rappresenta un baluardo di sopravvivenza importante.