Arresto in flagranza per un maestro accusato di violenza sessuale ai danni di quattro bambini che si trovavano in un asilo.
Un maestro di religione è stato arrestato in flagranza con l’accusa di violenza sessuale ai danni di quattro bambini. La vicenda sarebbe accaduta a Milano, ma per l’uomo non sembrerebbe trattarsi dell’unico episodio.
Sarebbe stato già trasferito una volta da un’altra scuola. La situazione è partita in seguito alle segnalazioni di alcune colleghe dell’uomo. Inevitabile anche l’utilizzo di varie intercettazioni, mediante l’utilizzo delle telecamere, che avrebbero immortalato diversi atteggiamenti tali da causare l’arresto dell’uomo 35enne.
Il caso
Sarebbero quattro i bambini di cinque anni dei quali l’uomo avrebbe abusato. Inevitabile l’avvio delle segnalazioni, effettuate da alcune maestre, da qui l’utilizzo delle intercettazioni. In seguito all’utilizzo delle telecamere, infatti, l’uomo sarebbe stato colto sul fatto, così da causarne l’arresto.
Gli abusi nei confronti dei piccoli consisterebbero in palpeggiamenti e toccamenti alle zone intime, con tanto di dettagli emersi durante l’attività investigativa. Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pubblico ministero Rosaria Stagnaro hanno riscontrato quanto ribadito dopo alcune ore di intercettazioni video e audio. Decisiva la collaborazione del Nucleo tutela donne e minori della Polizia Locale.
Le indagini hanno ribadito che i bambini sarebbero stati coinvolti nell’attuale e anche nella precedente scuola dove ha lavorato come insegnante. Necessarie in questo caso le audizioni protette con i bimbi.
In questo caso specifico, infatti, sarebbero partite varie audizioni protette con i piccoli. Tutto sarebbe accaduto durante le attività in classe. L’arresto è stato convalidato lo scorso mercoledì 29 marzo, convalidato dal gip Lorenza Pasquinelli. Le indagini hanno ricostruito la storia di questo insegnante. Le sue colleghe hanno fatto la prima segnalazione, poi sarebbe arrivato sul tavolo dei servizi educativi del Comune.
Microcamere in classe
Necessario anche l’utilizzo di microspie in classe. Alcune insegnanti sarebbero state allarmate per alcune frasi, dette da alcuni bambini, che avrebbero fatto sorgere più di un sospetto, da qui la necessità di installare le telecamere all’interno degli ambienti scolastici. Sarebbero bastati un’ora di visione delle immagini, così da spingere il magistrato ha disposto l’arresto in flagranza.
Le immagini esplicite vanno di pari passo, ma il curriculum del 35enne avrebbe parlato chiaro per il trascorso lavorativo. Arrivato in aula a novembre 2021, l’uomo sarebbe stato in seguito spostato presso un altro istituto per atteggiamenti “invadenti“, così come ribadito dagli inquirenti.