La figlia maggiore di Laura Ziliani ha parlato del delitto accaduto a Temù con la madre uccisa. La donna ha spiegato l’azione criminale e analizzato anche le sue “paure” che l’hanno portato ad uccidere la madre.
Silvia e Paola Zani, entrambe figlie di Laura Ziliani, uccisero la loro madre a Temù l’8 maggio 2021, stordendo la donna con degli ansiolitici. In seguito, invece, l’avrebbero soffocata con un sacchetto di plastica, seppellendo successivamente il corpo sul greto del fiume Oglio.
Ad aiutarlo ci sarebbe stato Mirto Milani, fidanzata della più grande e amante della sorella più piccola, cosa emerge in seguito all’attività investigativa. Al di là delle questioni sentimentali, ora sarebbero emersi dettagli circa quanto accaduto all’ex vigile di 55 anni.
La sorella più grande ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la mattinata di giovedì 30 marzo 2023 davanti al pm Caty Bressanelli. Il processo è in Corte d’Assise di Brescia e ora emergono i dettagli sull’interrogatorio dei tre accusati per il delitto di Laura Ziliani. “Eravamo convinte che nostra madre ci volesse uccidere“.
Le due figlie della donna hanno già confessato il delitto mentre si trovano in carcere. Il corpo della donna uccisa a maggio, fu ritrovato il 24 settembre 2021, dopo che una piena del fiume portò in superficie il corpo della donna. A scoprire il corpo della vittima sarebbe stato un bambino che si trovava in gita con i genitori.
Fondamentali sarebbero state anche le confidenze che Mirto avrebbe fatto all’ex compagno di cella nel carcere di Canton Mobello. “Mirto Milani mi ha detto che c’è il dubbio che sia stata seppellita viva, senza che loro ne fossero certi. Laura aveva convulsioni lunghe“, ha ribadito il 50enne.
Silvia Zani ha parlato in aula e spiegato di aver sempre avuto un buon rapporto con la madre, ribadendo poco dopo che la donna avrebbe voluto avvelenarla con “latte alla candeggina“.
“Quando l’ho uccisa ero convinta al 300 per cento che lei volesse avvelenarci. Ci avrei messo la mano sul fuoco. Ora dopo tanti mesi in carcere, non sono più così sicura“, ha aggiunto la ragazza che ha spiegato dettagliatamente le fasi della premeditazione del delitto. I nuovi dettagli sono stati ascoltati dagli inquirenti che hanno valutato la posizione delle tre persone accusate per il delitto di Laura ZIliani.
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