Dichiarazione dei redditi, è tempo di 730. Anche quest’anno i contribuenti sono chiamati a tirare le somme: le date da ricordare.
La dichiarazione dei redditi è una tappa fissa nella vita del contribuente che serve a dichiarare entrate e uscite nell’anno in corso in base all’attività lavorativa. Necessaria anche a determinare le imposte e i contributi da pagare. Il CUD ratifica tutto questo, oltre al modulo 730. Nel primo caso deve essere già disponibile a partire dal 16 marzo: lo fornisce il datore di lavoro. Se così non fosse, contattare l’amministrazione di riferimento.
Successivamente, una volta acquisito, si può cominciare a parlare di dichiarazione: il periodo per presentarla, e pagare il relativo F24, va dal 30 aprile fino a settembre. Il periodo più caldo è quello da giugno ad agosto. Non solo per una questione di barometro, ma anche perchè si stabilirà un’eventuale dilazione in rate. La possibilità di non pagare la cifra di contributi e tasse in un’unica soluzione agevola il contribuente che, magari, non è riuscito a mettere da parte nel tempo la quota in questione.
Tutte queste dinamiche partono dal commercialista: figura importante di riferimento qualora il rapporto con l’amministrazione del luogo di lavoro non sia assiduo e preponderante. In alcuni casi, infatti, il quadro lo fornisce direttamente il reparto amministrativo. In grado di stilare una prima dichiarazione.
Solitamente è prassi quando c’è un contratto a tempo indeterminato, per tutto il resto c’è il commercialista. La Partita Iva, infatti, impone un atteggiamento diverso perché scomoda un ambito ancora più dettagliato e complesso come quello della libera professione che ha meno vincoli, ma anche più obblighi. Il libero professionista può avere diversi datori di lavoro, che definisce “clienti”, con i quali si interfaccia spesso e ciascuno gli garantisce un quadro diverso. Sia per i pagamenti che per gli oneri.
Chi non può permettersi un commercialista può recarsi al CAF (Centro Assistenza Fiscale) o ai Patronati che assistono gli utenti nella dichiarazione. C’è tempo e modo, basta rientrare nei periodi elencati per evitare di avere pendenze. Nell’anno di transizione, subito dopo il Covid e prima dell’inflazione, diventa importante. In attesa di una nuova regolamentazione derivante dalla Legge di Bilancio, in particolare per quel che riguarda il futuro delle Partite Iva.
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