Fisco, tiene banco la sanatoria riguardo ai sospesi. Si temeva la pace fiscale, stavolta si è andati oltre: è scontro con le opposizioni.
Dei 5 miliardi che sarebbero dovuti servire per ammortizzare i costi delle bollette, una parte verrà utilizzata anche per fronteggiare il caro energia. L’Italia non è nella situazione dello scorso anno quando per fronteggiare la congiuntura sul fronte energetico di miliardi ce ne volevano 20. Stavolta è una situazione più controllata che rischia, tuttavia, di diventare proibitiva perchè si va a incastrare con le necessità dettate dal PNRR.
Il Paese ha diverse scadenze e altrettanti fronti aperti con l’occhio di Bruxelles sempre vigile: “Servono riforme per sostenere imprese e cittadini”, fa sapere il Governo. Quindi al lavoro con la priorità gestionale rispetto a quella che è l’inflazione e la volontà di andare oltre i rincari. Si parte dal gas, il taglio dell’iva al 5% viene prorogato per il secondo trimestre dell’anno ed esteso al teleriscaldamento e l’energia termica prodotta con il metano.
Fisco, arriva il condono penale: è scontro politico sul tema
I relativi oneri verranno azzerati. Discorso simile sull’elettricità: l‘aggiornamento tariffario tornerà in vigore, con relativo rialzo. Nella fattispecie il recente calo potrebbe essere stato soltanto un’eccezione, lo sconto in favore delle famiglie sarebbe confermato soltanto in relazione al 35% del valore applicato nel trimestre precedente.
Tradotto in utili: 300 euro in più in termini di maggiorazioni. L’anno comincia in maniera altalenante, ma lo scontro di Governo è su un altro tema collegato al Decreto Legge, ovvero il condono penale. All’interno del provvedimento, infatti, sarebbe prevista una sanatoria penale sul Fisco.
Possibili “cause speciali di non punibilità” rispetto ad alcuni reati tributari. Nello specifico: omesso versamento di ritenute dovute o certificate rispetto a importi superiori a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di Iva per importo superiore a 250.000 euro e indebita compensazione di crediti non spettanti fino a 50.000 euro.
“È un favore agli evasori”, la protesta delle opposizioni
Un trittico che fa infuriare le opposizioni che incalzano il Governo rispetto alla questione: “È l’ennesimo favore agli evasori”, tuonano da sinistra. Il punto è più complesso: già in un primo momento, alcuni mesi fa, la pace fiscale non era ben vista. Si era arrivati a una sorta di tregua che potesse mettere d’accordo tutti.
Equilibri saltati per via di questo appunto all’interno del DL che rimette – di fatto – al centro del dibattito le stesse criticità di un tempo non troppo lontano con meno margine a disposizione. Le scadenze sono pressanti, nel corso delle prossime settimane dovranno essere tirate le somme. I conti, però, per qualcuno continuano a non tornare.