Elon Musk e altri imprenditori vogliono fermare l’intelligenza artificiale spiegando anche i motivi di questa decisione. Il magnate sudafricano ha lanciato un appello ad aziende e governi di tutto il mondo.
L’obiettivo di Elon Musk è quello di fermare l’addestramento dell’intelligenza artificiale. Secondo il fondatore di Tesla, infatti, si potrebbe andare incontro da qui a breve ad un periodo difficile e dai risvolti ancora tutti da decifrare.
Musk, altri imprenditori e gli accademici, provenienti da varie zone del mondo, hanno deciso di firmare un appello da rivolgere direttamente ai governi e alle aziende sparse in giro per il pianeta. La richiesta contenuta nella lettera evidenzia lo stop all’addestramento di Gpt-4, modello di OpenAi lanciato a metà marzo 2023.
La richiesta è quella di una moratoria di sei mesi per quel che riguarda lo sviluppo di intelligenze artificiali come ChatGpt. L’obiettivo richiesto da Musk e da altri esponenti del mondo dell’informatica (e non solo) è quello di evitare “grandi rischi per l’umanità“.
Proprio questi sei mesi citati dovrebbe servire per sviluppare dei protocolli di sicurezza, così da orientare la ricerca, garantendo che i sistemi di intelligenza artificiale siano maggiormente affidabili e sicuri.
Fra i firmatari c’è anche Domenico Talia, docente di Ingegneria informatica presso l’Università della Calabria. “Sappiamo che l’innovazione non si può fermare, ma questo è un caso eccezionale. Quello che sono in grado di fare queste tecnologie non è chiaro nemmeno a chi le crea. Sta succedendo tutto troppo in fretta”.
“Tra pochi mesi potrebbe essere già pronta una Gpt-5. Queste tecnologie sono destinate a cambiare tutto. Cambieranno il lavoro di milioni di persone. Centinaia di milioni di persone. Soprattutto lavori intellettuali“, ha ribadito il docente parlando a Italian Tech, content realizzato da Repubblica.
In sostanza, infatti, accademici e imprenditore hanno lanciato una petizione e chiesto una moratoria fino alla creazione di nuovi sistemi di sicurezza. Chiesto un maggiore regolamento e servizi per il monitoraggio dello sviluppo tecnologico sul fronte dell’intelligenza artificiale.
Chiesto anche un aiuto per distinguere reale e artificiale, nonché istituti in grado di gestire ciò che saranno, da qui a breve, i risvolti di natura politico-economica in tutto il mondo, diretta conseguenza dell’intelligenza artificiale. Le paure di tale tecnologia, in grado di superare l’essere umano, sarebbe secondo gli esperti in grave campanello d’allarme.
Fra i personaggi importanti, firmatari della petizione, c’è anche Yuval Noah Harari, autore del best seller “Sapiens”. Lo stesso Sam Altman, capo di OpenAI, si è detto comunque spaventato dalla sua creazione, specialmente se utilizzata per creare processi di disinformazione o attacchi informatici su larga scala.
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