Sanremo 2024, Pino Insegno verso la direzione artistica e conduzione. Non è solo un’ipotesi: i nuovi scenari in Rai.
I selfie con Castelli solo apparenza. Dietro le luci dei flash tante ombre con cui fare i conti: la nuova versione social di Amadeus piace ai fan. Il conduttore si mostra subito al lavoro per la prossima edizione di Sanremo. La kermesse, nonostante da contratto spetti ancora a lui, potrebbe riservare tante novità.
La prima è quella di non vederlo più al timone. La possibilità che venga sostituito in corso d’opera c’è: La Stampa lancia l’indiscrezione. Pino Insegno potrebbe sostituire Sebastiani all’Ariston. Il motivo sarebbe, secondo le ricostruzioni, Giorgia Meloni. In Rai con la nuova maggioranza potrebbero cambiare un po’ di cose: la “trazione sovranista” si fa sentire soprattutto dopo Sanremo 2023.
La politica di maggioranza non avrebbe gradito le esternazioni fatte sul palco dell’Ariston: dal bacio tra Fedez e Rosa Chemical, alle parole di Paola Egonu sull’Italia razzista. Una serie di scelte che hanno messo Raiuno e Viale Mazzini in una “posizione scomoda” secondo le politiche sovraniste. Tutta quest’apertura verso la fluidità di genere e non solo piace poco ai conservatori che cercano di correggere il tiro.
Non si interviene solo su Sanremo: a rischio sono anche le figure di Fuortes e Coletta. Due personalità a cui di certo non manca il mercato, ma dalla Rai potrebbero allontanarsi proprio per le eccessive libertà che si sarebbero presi. La questione Zelensky non è piaciuta a Meloni, Salvini e Berlusconi, ma resta un tassello dei tanti. Sulla graticola anche un altro (ex) conduttore del Festival: Fabio Fazio.
Torniamo all’Ariston. Amadeus ha detto: “Se sarò mandato via, reagirò come gli allenatori: è un paragone che faccio spesso. Porto le mie idee. Se non piacciono, vado via ma ho fatto il massimo e non avrò rimpianti”. Proprio da questo si riparte. A insidiare la figura di Sebastiani sarebbe Pino Insegno: non è un nome a caso.
Il suo legame con Giorgia Meloni è noto. Tanto da volerlo al comizio finale di Fratelli D’Italia prima della conclusione della campagna elettorale: “Torno in tv per i miei meriti – aveva detto il conduttore e doppiatore – non per la mia amicizia con Giorgia Meloni”. I rumors, però, continuano. Pochi giorni fa è stato ricevuto a Palazzo Chigi da Meloni, l’incontro con il Premier sarebbe avvenuto per via di un’iniziativa in favore del neo Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
Dietro, però, ci sarebbe anche la volontà di gettare le basi per il futuro. Un avvenire che passa dalla città dei fiori. Pino Insegno sembrerebbe, secondo i sovranisti, l’uomo perfetto che mescola compostezza, talento e credibilità. Un Varietà all’antica, dove torna protagonista la canzone. A dirla tutta, con Amadeus alla direzione artistica, le canzoni in gara sono quasi tutte in rotazione musicale a un mese e mezzo dalla fine della kermesse.
Una vittoria importante che potrebbe mantenerlo al suo posto, ma evidentemente la musica non basta. Serve altro: togliere quei “fuoriprogramma” che non sono piaciuti. “Meloni ha messo mano alla Rai, ma alla Democristiana”, ha detto Dagospia. Se è vero o no, lo capiremo tra qualche mese. Roberto D’Agostino di addii se ne intende: con Totti e Ilary ci ha preso, grazie ad Amadeus potrebbe fare il bis.
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