NASPI, l’indennizzo dopo il lavoro cambia specifiche: i disoccupati fanno i conti con ulteriori novità. Aggiornamenti per il mese di aprile.
L’Inps si prepara ad affrontare il nuovo mese lontano da attacchi e ripercussioni. L’ombra degli hacker non si placa. È già successo in passato, ma stavolta tocca ad altri: Ferrari e Ministero dei Trasporti nel mirino. Il resto è da valutare, in attesa di capire le conseguenze e l’entità di eventuali danni. Nel frattempo l’Inps verifica che tutto sia a posto.
La NASPI, aiuto economico in percentuale per chi ha perso il lavoro momentaneamente o è stato congedato prima del tempo, continuerà a essere erogata. Il mese di aprile, però, cambia tutto. A marzo, infatti, l’accredito è arrivato il 15 regolarmente. Dopo 31 giorni cambierà tutto per una questione di collocazione.
NASPI, le novità di aprile: quando arriva la prossima tranche di pagamento
Arriva a partire dal giorno successivo. Cambia per ragioni organizzative: le previsioni dicono che, dopo qualche giorno, avverrà l’accredito consueto. Diversa la situazione per chi ha fatto domanda a partire da marzo. In quel caso resta la data precedente, più o meno. La NASPI, nello specifico, ha aiutato milioni di persone.
Anche se c’è chi ancora storce il naso per queste criticità: situazioni che vanno prevenute, soprattutto quando si ha a che fare con le pensioni e una parte di denaro accumulato negli anni. Per molti unica fonte di sostentamento in attesa della pensione, meno sono coloro che percepiscono la NASPI in attesa di trovare un nuovo impiego.
I parametri del Governo
Il mondo del lavoro resta una priorità del Governo che sta cercando di mettere a punto un nuovo piano. Dopo l’abolizione del RdC, il nuovo aiuto si chiama MIA. Rispetto alla NASPI è molto diverso perchè dovrebbe garantire tutela a chi il lavoro non riesce a trovarlo, ma è ancora in età per poter lavorare.
La NASPI ti consente, prevalentemente, di accompagnarti per un po’. In attesa della pensione. Il lavoro in essere fa scattare altri meccanismi. Il rebus NASPI vuole risposte, al termine del mese successivo si capirà di più. I disoccupati aspettano, con più rimpianti che certezze. Presto, però, l’equazione dovrà essere invertita.