Omogenitorialità, arriva la stoccata dall’Europa: la condotta da utilizzare per le famiglie arcobaleno è diversa dal modello italiano.
Famiglie arcobaleno, in Italia scoppia il caso. A Milano non sarà più possibile registrare i figli di famiglie omogenitoriali: nuclei di genitori si trovano quindi spiazzati per una condotta che non si aspettavano. Il Sindaco Sala, che su questo era stato chiaro, è costretto a fare un passo indietro: “Continuerò a lottare”, dichiara.
L’obiettivo è il riconoscimento di qualcosa che esiste già. Le famiglie arcobaleno, con e senza figli, sono una realtà già da tempo. E come tale va considerata. Senza pregiudizi od ostacoli. Il Primo Cittadino meneghino ha detto che non mollerà e continuerà a fare le barricate affinché la sua posizione – e quella di migliaia di persone – venga ascoltata.
Gli fanno eco anche Schlein e Conte che chiedono maggiore ascolto e tolleranza al Governo: Meloni tiene il punto, ma a tirarle le orecchie su questo piano ci pensa Didier Reynders, Commissario Europeo della Giustizia, che sottolinea come gli Stati membri – da regolamento – debbano attenersi al riconoscimento pieno delle famiglie omogenitoriali.
Il carteggio arriva ovunque e la nota fa saltare sulla sedia la maggioranza di Governo italiana che dovrà quindi rivedere le proprie posizioni in merito per essere conforme alle direttive UE. Non è la prima volta che Meloni incassa il colpo dall’Europa: era già successo su un tema spinoso come quello dell’immigrazione. Ora tocca alle famiglie arcobaleno.
La sostanza non cambia. Questa condotta non va bene, glielo fanno capire in maniera diplomatica in attesa che la burocrazia prenda il sopravvento e torni ad esserci il riconoscimento dei nuclei omogenitoriali anche in Italia. A partire da Milano e la Lombardia. Lo stesso Sala aveva definito “passo indietro” la scelta selettiva del Governo Meloni.
Didier Reynders fa più rumore. Caos da destra: Salvini e Roccella si dicono contrari asserendo la possibilità dell’utero in affitto, pratica secondo loro scellerata che in questo caso specifico però c’entra poco. Ha provato a farglielo capire anche la Annunziata in maniera piuttosto forte. Le posizioni, però, non si smuovono. Didier Reynders, dall’Europa, lancia l’allarme: occorre adeguarsi. Bisogna capire entro quando.
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