L’anarchico Alfredo Cospito attende la decisione sull’udienza: si trova al 41-bis ed ora le sue condizioni di salute preoccupano. La richiesta ai giudici.
Continua lo sciopero della fame da quasi cinque mesi di Alfredo Cospito, anarchico che si trova al 41-bis ormai da diverso tempo. Le sue condizioni di salute stanno progressivamente peggiorando, così come evidenziato dall’ultimo intervento dei sanitari dell’ospedale San Paolo di Milano. Necessario in questo caso la somministrazione del potassio.
L’anarchico ha chiesto intanto di partecipare all’udienza del Tribunale di Sorveglianza di Milano. Si tratta di una giornata campale che si terrà il prossimo venerdì 24 marzo. La richiesta della difesa di Cospito è differire la pena, giustificandola con le precarie condizioni di salute, scontandola in casa della sorella agli arresti domiciliari.
Alfredo Cospito dovrebbe intervenire in videoconferenza, ma i medici del San Paolo continuano a monitorare le condizioni di salute dell’uomo che si trova presso il reparto penitenziario del nosocomio. Un eventuale peggioramento delle sue condizioni di salute provocherebbe un cambiamento anche in questa ottica. Nel caso in cui dovesse accadere qualcosa del genere, infatti, sarebbero i giudici a recarsi presso la struttura ospedaliera.
La decisione è arrivata per evitare il rinvio dell’udienza. L’ultima parola spetterà ai giudici, ma per un detenuto che rifiuta il cibo, la richiesta formulata dai legali di Cospito “non sarebbe un motivo valido per ottenere gli arresti domiciliari“.
Proprio diverse sentenze della Corte di Cassazione non lascerebbero grandi speranze ad Alfredo Cospito. Remota anche in questo caso l’ipotesi di una possibile e futura perizia medico-psichiatrica. Il mondo degli anarchici si dice intanto preoccupato per le condizioni del compagno e annuncia possibili novità se le cose dovessero peggiorare. Lo stato di salute dell’uomo è sotto il costante controllo dei medici, ma le preoccupazioni per gli ultimi accadimenti sono emersi nel corso di un controllo medico. Il tremolio di una mano ha fatto partire l’allarme.
“Se Alfredo dovesse morire la reazione sarà inevitabilmente durissima. È una mia previsione e anche una speranza. La responsabilità non sarà certamente degli anarchici, ma di quelli che stanno assassinando Alfredo Cospito. Mi sembra impossibile che ancora nel 2023, proprio in questo Paese che dovrebbe essere civile e democratico, si faccia morire una persona in questo modo. Se Alfredo dovesse morire, e parlo unicamente a livello personale, la reazione sarà durissima“, ha ribadito l’anarchico Lello Valitutti.
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