Gli scontri sull’A1 nei pressi di Badia Alpino vedono coinvolti diversi ultras di Roma e Napoli: la Digos fa scattare le perquisizioni.
Violenza e atti vandalici. La situazione non cambia e il tempo non si ferma dallo scorso 8 gennaio quando gli ultras di Roma e Napoli sono venuti a contatto sull’A1 nei pressi di Badia Alpino in provincia di Arezzo. I tifosi hanno avuto uno scontro violento mentre erano diretti alle partite Milan-Roma e Sampdoria-Napoli.
Un avvicendamento che è costato diversi danni dal punto di vista strutturale, ma anche qualche ferita. Le condizioni per gli atti vandalici sono ancora da appurare, ma quel che è certo sono le rispettive pene. La Roma e il Napoli non hanno potuto avere i tifosi in trasferta. Divieto di transito e presenza per 4 turni.
Arezzo, scontri fra ultras: perquisite 33 persone tra Roma e Napoli
Ora comincia l’apporto delle autorità: la Digos sta effettuando le perquisizioni per capire se oltre al dolo c’erano altre premeditazioni. Se la volontà dello scontro – in altre parole – era premeditata oppure no. 20 ultras della Roma e 13 del Napoli sotto inchiesta per un totale di 33 persone perquisite.
I filmati di alcuni passanti – al vaglio anche questi – sembrerebbero screditare l’ipotesi di un piano prestabilito, ma restano da valutare e analizzare ancora tanti fattori. Quello degli scontri fra ultras è un dilemma che attanaglia non solo l’Italia: in questo momento storico anche all’estero la situazione è difficile.
Si temono faide tra i vari settori e le diverse falangi del tifo organizzato. Il furto dello striscione dei Fedayn inasprisce ogni cosa, al pari degli insulti dei tifosi di Francoforte che hanno reso Piazza del Gesù una polveriera. Da Roma a Napoli fino a oltre confine solo caos. Le autorità cercano di fronteggiare questo vulnus di violenza, ma non è semplice: impossibile pensare di risolvere tutto con il DASPO. Serve il pugno di ferro: per questo la Digos sta cercando di fare chiarezza. Affinchè episodi come quello sull’A1 di Arezzo (e non solo) non accadano più.