Un film dell’orrore quello vissuto dai residenti anziani di una Rsa in provincia di Venezia. Maltrattamenti fisici e psicologici. Dubbi anche su due morti sospette. Arrestati 4 operatori
Minacciati, picchiati e persino stuprati. Le vittime sono i residenti di una Rsa per anziani, la struttura Monumento ai caduti di San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Le indagini seguite dai carabinieri sono partite a seguito della denuncia di una famiglia di un anziano ospite nella casa di riposo e dalla nuova direzione della stessa struttura subentrata a giugno scorso.
L’inchiesta del gip Alberto Scaramuzza, come riportato da Repubblica, racconta di vittime “totalmente in balìa di un manipolo di operatori mossi da istinti brutali. Non vi è nessun dubbio sul clima di sopraffazione esistente nell’istituto ad opera di un numero significativo di operatori, ai danni di un numero rilevante di ospiti. Nonché lo sprezzo e l’insensibilità dimostrata nei confronti delle sofferenze e delle grida di invocazione delle vittime, addirittura ridendo delle stesse e continuando a colpirle se protestano”.
Nell’indagine, come riporta il quotidiano La Nuova Venezia, 25 pagine fitte di dettagli in cui vengono descritti le botte, gli insulti e le umiliazioni ricevuti dagli ospiti del centro. Le sevizie fisiche avvenivano nel “reparto Viola” dove prestavano servizio i quattro operatori ora arrestati su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.
Rsa degli orrori: il “reparto Viola” e i maltrattamenti agli anziani
Dalle indagini effettuate dai carabinieri sugli abusi nella casa di riposo a San Donà di Piave (Venezia) il “reparto Viola” era considerato come un vero lager dove avvenivano le peggiore sevizie. Nel reparto lavoravano: Fabio Danieli, 47 anni e la compagna Maria Grazia Badalamenti, 61 anni, ritenuti i maggiori responsabili dei maltrattamenti. Ora entrambi in carcere. Mentre agli arresti domiciliari sono finiti Anna Pollazzon e Margie Rosiglioni.
Per tutti l’accusa è di maltrattamenti aggravati dall’infermità delle vittime. L’inchiesta dei carabinieri è stata coordinata dal pm Andrea Petroni. Iniziata dopo la denuncia di una famiglia nonché dalla segnalazione della nuova dirigenza della Rsa nominata lo scorso giugno 2022. I filmati delle telecamere installate dai militari all’interno della casa di riposo hanno confermato le sevizie sui pazienti da parte dei quattro operatori.
Un episodio che ha evidenziato il clima di violenza nella struttura è quello dello scorso 8 dicembre nel “reparto Viola”. L’operatore Fabio Danieli: “Getta con forza sul letto un anziano su una sedia a rotelle, spingendolo con violenza”. Il paziente si lamenta dicendo: “Caspita, fammi morire…”. L’aggressore reagisce colpendolo sul volto con una scarpa. Si sente l’anziano piangere: “Non farmi male…mi hai rotto il naso”. Danieli non si ferma e la compagna di questo ultimo, continua a spogliare l’ospite con violenza.
13 stupri commessi in 6 giorni: vittime tre anziane
La prima svolta nell’inchiesta era arrivata lo scorso novembre, quando le cimici poste nella struttura riprendono non solo le botte, ma anche le violenze sessuali ai danni di tre anziane. Del gravissimo reato è accusato Davide Barresi. Non è la prima volta che l’uomo si è ritrovato indagato.
In passato aveva già avuto condotte simili in un’altra struttura del nord Italia ma condannato in primo grado era stato assolto in appello. Per gli investigatori è lui la persona che in sei giorni dal 19 al 25 novembre avrebbe commesso ben 13 violenze sessuali. Le indagini sui maltrattamenti proseguono fino all’arresto di martedì scorso dei quattro.
Infine, le indagini puntano ora anche su due morti sospette: una donna che sfuggita ai controlli era caduta da una scala esterna e un anziano che aveva bevuto una sostanza velenosa. L’anziana morta lo scorso febbraio, aveva una frattura all’emitorace destro, che secondo il medico curante della Rsa non è compatibile con una caduta ma probabilmente con una lesione da percosse. Sarà l’autopsia a far chiarezza sul decesso della povera paziente.