Guerra Russia-Ucraina, gli USA avvertono: Zelensky rischia grosso. Il Washington Post non usa mezzi termini: l’analisi.
Ancora Russia-Ucraina, l’una contro l’altra, dopo 365 giorni. Ormai questo è il preoccupante concetto di normalità con cui l’Europa (e non solo) è costretta a fare i conti. Una guerra apparentemente senza fine che tiene in scacco anche parte dell’economia. A tal proposito, i negoziati sembrano essere ancora in alto mare.
Il motivo sono le pretese della Russia: Putin si sente forte per essere riuscito ad arrivare in Transnistria, tramite che gli consente di guadagnare ulteriore terreno. Il punto non è solo territoriale, ma anche pratico e lo rende noto il Washington Post: l’America si schiera nettamente a favore di Zelensky e della resistenza ucraina, ma una cosa è perorare la causa, un’altra è coprirsi gli occhi.
Guerra Russia-Ucraina, perchè Putin non teme Zelensky
Gli USA sanno bene che gli ucraini sono in difficoltà: si tratta di una battaglia apparentemente persa in partenza – questo l’ha detto anche il leader ucraino quando ha dovuto sottolineare “Ogni giorno che passa perdiamo vite” – non è lo stesso copione per tutti. In guerra, lo insegna la storia, si perdono uomini e certezze.
Tuttavia l’Ucraina se la passa un po’ peggio, questo ammette il Washington Post all’interno di un’analisi geopolitica spietata che affronta anche i retroscena bellici. Il divario è nei numeri: la Russia ha perso 200mila persone dall’inizio del conflitto, l’Ucraina 120mila. La questione è sottile, perchè quel 120mila è più grave nonostante sia un numero leggermente minore.
Il conto dei morti allarma gli alleati
Negli equilibri bellici, le perdite della Russia – afferma il Washington Post – possono essere “attutite” in quanto l’esercito è numeroso. Così come lo sono le armi a disposizione. Tutt’altro discorso per l’Ucraina: 120mila persone sono una stoccata incalcolabile. Significa dimezzare le forze a disposizione e soprattutto tagliare l’esperienza. Stando alle ricostruzioni del quotidiano, la compagine ucraina non avrebbe la forza per continuare a lungo.
Il nodo non sono le armi, i carichi da Italia, Francia e Stati Uniti stanno arrivando, ma la capacità di usarle e tessere strategie efficaci. Si teme una fiacca nel lungo periodo. Questo lo sanno a Kiev e cominciano a immaginarlo anche negli USA. Inutile dire che a Mosca due conti – per usare un eufemismo – se li erano già fatti. Motivo per cui non si parla di negoziati. Al Cremlino sarebbero convinti che il conflitto stia per finire. Questo non significa che sanno con certezza quanto potrà resistere ancora l’Ucraina, ma sembrano essere consapevoli del fatto che Zelensky stia tirando il fiato. Una cavalcata senza soluzione di continuità, chissà con quali conseguenze.