Oscar 2023, migliori attori e miglior film: tutte le statuette. La manifestazione poi ha celebrato Brendan Fraser per il suo “The Whale”.
L’appuntamento con gli Oscar è sempre molto atteso. I nottambuli, in Italia, organizzano gruppi di ascolto e maratone notturne. Gli altri – anche quelli meno appassionati – si dedicano alla lettura degli articoli del giorno dopo. Abbastanza per notare che, quest’anno, il concorso più celebre sul piano cinematografico ha visto trionfare (con ben 7 statuette) “Everithing Everywell All at Once”.
Undici sono state le candidature per la pellicola firmata da coloro che la critica ha già ribattezzato i Daniels, ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert. Miglior film, miglior regia, sceneggiatura originale e migliori attori non protagonisti tra i premi annoverati. Senza contare il riconoscimento della miglior attrice protagonista andato a Michelle Yeoh.
“Non lasciate mai – ricorda l’interprete nel proprio discorso – che qualcuno vi dica che abbiate passato una certa età”. Una vera e propria presa di coscienza che segnala come il cinema stia andando verso una nuova direzione. Il realismo, oggi, si confà con le problematiche diverse di ciascuno.
Prima si raccontava la crisi, attualmente si racconta lo sgretolamento dell’organismo: alle prese con stress, disturbi e patologie. Il film “The Whale” racconta (anche) questo. Il protagonista è Brendan Fraser, l’uomo si è letteralmente trasformato per incarnare una persona obesa. La resa è strabiliante: ore di trucco e lavoro, anche dal punto di vista di atteggiamento e reazioni, che hanno impressionato l’Academy.
Toccante il discorso al ritiro del Premio Oscar: “Non è sempre stato facile per me, risalire in superficie – proprio come le balene – non è semplice”, ha detto l’attore tradendo anche un pizzico di commozione. Il grande deluso di questa edizione è Steven Spielberg con The Fabelmans. Oltre ad Avatar: la via dell’acqua e Top Gun Maverick.
Resta a bocca asciutta anche l’Italia con Le Pupille di Alice Rohrwacher. Miglior cortometraggio andato ad An Irish Goodbye. Aldo Signoretti, inoltre, non riesce ad aggiudicarsi il premio per il trucco. Nonostante abbia conciato a dovere Austin Butler nei panni di Elvis. L’Oscar se lo aggiudica il gruppo composto da Adrien Morot, Judy Chin e Annemarie Bradley per The Whale.
Lo Stivale resta a guardare, per replicare i fasti di Sorrentino ci vorrà tempo, ma la settima arte italiana non dispera. Il box office premia comunque un certo tipo di contenuti: parola di Dante Ferretti, che vede l’Italia in prima linea ma poi vota Spielberg. Qualcosa non torna, oppure davvero tutto è al suo posto. La risposta, forse, al prossimo anno.
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