Sul naufragio dei migranti avvenuto al largo delle coste di Cutro spunta un video che riprende uno degli scafisti prima del naufragio. Le immagini divulgate sui social hanno incastrato il quarto uomo
Le indagini della procura di Crotone vanno avanti alla ricerca dei responsabili della strage dei migranti a Cutro. Quattro gli scafisti fermati. L’ultimo ai confini con l’Austria è stato arrestato ieri sera mentre cercava di scappare.
Nel frattempo i sopravvissuti continuano a raccontare degli scafisti. Merito anche loro se gli investigatori sono riusciti a fermare i quattro responsabili della strage in mare avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 febbraio scorso. Le loro testimonianze sono state fondamentali nella cattura dei quattro uomini. Ed è proprio nell’analisi del cellulare di uno dei fermati che è stato trovato un video chiave per individuare il quarto scafista che ha condotto dalla Turchia i migranti ad una fine tragica.
Il video rinvenuto sul profilo social Snapchat di uno degli scafisti (minorenne) ha portato all’arresto del quarto uomo, il turco 28enne Gun Ufuk. Allo scafista minorenne, ora chiuso nel carcere minorile di Catanzaro, sono stati sequestrati gli oggetti e, tra questi, anche lo smartphone. Da qui, l’analisi degli investigatori e il ritrovamento del video che il giovane aveva divulgato sulla piattaforma social cinese.
La voglia social non ha risparmiato il minorenne scafista che sul suo profilo social Snapchat aveva pubblicato il video della traversata a bordo dell’imbarcazione Love Summer partita dalla Turchia e poi naufragata al largo delle coste calabresi. Il gip Michele Ciociola, dopo aver visionato le immagini del filmato, ha dichiarato come riporta il Giornale, che i contenuti “dimostravano le responsabilità penali di Gun Ufuk, immortalato alla conduzione dell’imbarcazione e dei due cittadini pakistani che si dimostravano in posizione differenziata rispetto al resto dei migranti”.
Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip si legge che il 28enne turco: “Nel momento in cui il peschereccio ha raggiunto la secca, rimanendo in balia delle onde, sarebbe scappato abbandonando l’imbarcazione senza prestare soccorso ai 180 migranti a bordo”. Molti migranti dichiarano di averlo visto al timone del barcone in compagnia di un’altra persona.
Inoltre, secondo quanto riportato dai testimoni sopravvissuti, era sempre lui che “a volte scendeva personalmente in stiva per controllare le persone poiché il pakistano spesso litigava con noi migranti con atteggiamento provocatorio e non è stato fatto scendere in stiva”. Gun Ufuk per un’intera settimana, dopo il disastro a Steccato di Cutro (Crotone) è riuscito a sfuggire ai controlli della Polizia risalendo così tutta l’Italia sino ad arrivare ai confini con l’Austria dove poi è stato fermato.
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