Continuano le indagini per chiarire quanto accaduto ai due velivoli che si sono scontrati a Guidonia: l’impatto mortale ha ucciso un tenente colonnello e un maggiore.
Le vittime dell’incidente accaduto a Guidonia sono il tenente colonnello Giuseppe Cipriano e del maggiore Marco Meneghello. Fatale lo schianto e il conseguente decesso avvenuto al termine di un addestramento con i velivoli del 60esimo Stormo dell’Aeronautica Militare.
Potrebbe trattarsi di un errore umano, probabilmente causato da un malore, l’incidente mortale. Emerge a distanza di ore una delle possibili cause del tragico impatto dei due velivoli Siai Marchetti S.208. Ma non si tratta di una certezza, anzi, specialmente viste le tante incognite di un puzzle ancora frammentario. Non sarebbe di fatto l’unica ipotesi da prendere in considerazione, a tal riguardo ne emergerebbero altre da approfondire.
Un possibile errore umano, causato presumibilmente dal malore di uno dei due piloti, sarebbe una delle ipotesi al vaglio degli investigatori. Stabilirlo con certezza sarebbe al momento difficile, servirà l’autopsia che sarà eseguita a stretto giro. In questo caso, infatti, si potranno offrire le prime risposte sulle cause dell’incidente mortale avvenuto nella provincia capitolina.
Un momento difficile per l’Aeronautica Militare che ha omaggiato i due piloti morto lo scorso 7 marzo a Guidonia, in provincia di Roma. Un mezzo è impattato in un campo d’erba, alcuni resti sarebbero invece caduti nei pressi delle abitazioni, danneggiando alcune autovetture parcheggiate in zona.
L’ipotesi di reato, emersa dal fascicolo aperto dalla Procura di Tivoli, è quella di disastro aereo colposo. Non si può escludere neanche a priori un’altra causa che potrebbe riguardare un guasto tecnico dei velivoli ad elica a quattro posto. Non sono dotati di scatola nera, così come di paracadute, attualmente vengono utilizzati per gli addestramenti e risalgono agli anni Sessanta.
Nel frattempo le indagini non si fermano di certo e i rilievi della Scientifica sono serviti per provare a ristabilire l’esatta dinamica dei fatti. Anche la Procura militare ha aperto un’inchiesta sul caso, ma senza al momento formulare alcuna ipotesi di reato. Intanto la Procura di Tivoli dovrà accertare eventuali guasti di uno dei due mezzi. Proprio a tal riguardo, infatti, la documentazione sulle revisioni effettuate periodicamente sarà oggetto di acquisizione da qui a breve.
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