Elon Musk al centro delle polemiche per via di un retroscena con un dipendente con disabilità. La situazione del miliardario spiazza.
Elon Musk al centro delle critiche. Il miliardario fondatore di Tesla, da quando si è buttato sul mercato social, sta avendo più insofferenza che consensi. La nuova politica aziendale non convince: licenziamenti a tappeto, orari insostenibili. La “rivoluzione” promessa dal magnate non sta dando gli effetti sperati.
Il punto è che anche i partnership cominciano a non vedere di buon occhio questa situazione: le lamentele – anche sul piano dirigenziale – stanno facendo calare l’appeal dell’uomo anche in termini economici. Nessuno vorrebbe più investire se c’è lui. Molto pochi i partner rimasti e solo per una questione economica.
I soldi, però, non sono tutto. O quasi. Il potere mediatico è molto più importante, per certi aspetti, e la tempesta calata come una mannaia sull’uomo prende il nome di Halli Thorleifsson. Dipendente con disabilità nel pieno delle sue possibilità sbeffeggiato pubblicamente sui social e licenziato da Musk.
La vicenda – a dir poco incresciosa – ha fatto il giro del Web. Il merito è anche di Halli che, bravo con i social, ha rilanciato il siparietto di pessimo gusto con il magnate. Non riusciva ad accedere ai dispositivi per lavorare in smartworking, ha chiesto consiglio a Musk – con relative delucidazioni – e l’uomo d’affari ha risposto prima sbeffeggiandolo e poi procedendo al licenziamento.
Senza contare che la persona con disabilità, fra le altre cose, avesse un contratto a tempo indeterminato. Musk si rende conto di aver pestato una buccia di banana e, per evitare lo scivolone, torna sui propri passi: “Non avevo capito la situazione – dichiara – pensavo si stesse approfittando della cosa per non lavorare”. Quando la toppa è peggio del buco. Il miliardario, ora, è nell’occhio del ciclone: successe la stessa cosa a Trump, che aveva sbeffeggiato un giornalista con disabilità, e le conseguenze furono ugualmente importanti.
Solo che Musk rischia in prima persona: dopo il caos mediatico, le conseguenze potrebbero essere anche economiche. Aver perso il posto di uomo più ricco del mondo – appannaggio di Bernard Arnault – potrebbe essere solo l’inizio di una vertiginosa caduta libera. Il suo entourage non si espone ulteriormente, ma è ovvio che la tensione è palpabile. Un braccio di ferro all’ultimo cinguettio.
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