Utilizzare i fondi delle strutture private per scopi personali e partite di calcio: cosa hanno scoperto e di cosa sono accusati alcuni professionisti del campo sanitario.
Fondi per ristrutturare case private, nonché soldi utilizzati per l’acquisto dei voli utili ad assistere alla finale di Champions League. Il match al centro delle indagini è Barcellona-Juventus disputato a giugno 2015. Sono queste le accuse mosse dalla Guardia di Finanza che ha sequestrato 40 milioni di euro.
L’accusa è quella di aver utilizzato dei fondi per questi due eventi. Il sequestro è avvenuto in tutta Italia e riguarderebbe i fondi pensione dell’Enpapi (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica) utilizzato dagli infermieri. Addirittura emergerebbero dettagli ulteriori sul caso.
Le indagini hanno appurato che sarebbero stati utilizzati i fondi anche per trascorrere delle serate in compagnia di prostitute. Tutto parte dal 2019 con l’avvio delle indagini, in seguito giudicate dal Tribunale di Milano. A Roma, invece, processo a carico dell’ex dg dell’ente, di un avvocato e di un imprenditore. Di recente si è svolta anche la lettura della sentenza.
L’ex direttore generale Marco Bernardini dovrà scontare in carcere una pena di 8 anni, l’imprenditore Giovanni Conte 7 anni e sei mesi (un singolo episodio di compravendita a Potenza ndr) e l’avvocato Piergiorgio Galli 4 anni. A riportare la notizia è il quotidiano la Repubblica. Il sostituto procuratore Alberto Pioletti ha ribadito che i vertici dell’Enpapi, non rispettando le indagini sugli organi di vigilanza, avrebbe operato degli investimenti per avvantaggiare i privati.
Presunti favori in cambio di altri favore come ad esempio un aereo che da Venezia si sarebbe diretto in Germania “per assistere alla partita di Champions League in programma a Berlino il giorno 6 giugno 2015”, si legge. Sarebbe almeno 19 le occasioni di incontri con ragazze a pagamento, tutti risalenti al periodo gennaio 2018-febbraio 2019, con cifre che vanno “ad evento fra 500 e 800 euro“. Alcuni indagati avrebbero trascorso, usufruendo di questo denaro di “serate o nottate in ristoranti o alberghi in diverse località“.
Pena patteggiata per l’ex presidente Mario Schiavon che ha ricevuto una confisca di 125mila euro e una pena di reclusione pari a 2 anni, undici mesi e 10 giorni. Tutti sono stati come comunque per il reato di ostacolo alla vigilanza. Conte e Bernardini, inoltre, dovranno restituire una somma pari a 1,8 milioni di euro.
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