Fisco, Giorgia Meloni imposta la nuova riforma: tre aliquote anziché quattro e risparmi sul 730. Le specifiche del piano.
Giorgia Meloni agisce sul Fisco: la riforma andrà di pari passo con i propositi espressi nella Legge di Bilancio. Un cammino da portare avanti, oltre la pace fiscale e i provvedimenti più discussi come la fine del Superbonus (reggono ancora quelli che hanno presentato la CILA) e il nuovo Reddito Di Cittadinanza.
Appurato questo le mire passano al Fisco: nello specifico un tetto alle detrazioni sul 730, tre aliquote invece di quattro più superamento dell’Irap e nuovo modello di tassazione per le imprese. Questo ritiene prioritario il Governo che, a partire da fine marzo, dovrà avere le idee chiare per passare all’attuazione: la tabella di marcia è cadenzata. Su MIA si è verificato quello che Meloni aveva promesso, ora occorre capire le conseguenze di determinate tempistiche. Le fa eco Giorgetti: il Ministro dell’Economia assicura che cambierà il metodo dell’accertamento fiscale per le imprese.
Fisco, Giorgia Meloni organizza la riforma: i punti principali
Le realtà più piccole – nella fattispecie – avranno il concordato preventivo biennale. Quindi maglie più larghe. Le grandi realtà, al contrario, puntano alla cooperative compliance: una soglia di accesso più bassa e un sistema premiale più vantaggioso. Piccole cose che dovrebbero agevolare un certo tipo di economia, i tre scaglioni di reddito con relativo riferimento alle aliquote, dovrebbero agevolare una serie di risparmi in fatto di obblighi. Quasi 1.100 euro in meno.
Sulla scia del proposito di Draghi, Meloni imposta una serie di accortezze che dovrebbero favorire i contribuenti. Dopo aver strizzato l’occhio – almeno sulla carta – a piccole e medie imprese. Per capirci: chi ha un reddito pari a 35mila euro va a risparmiare 400 euro in termini di Irpef. Chi guadagna 50mila euro, invece, risparmia fino a 700 euro di tasse. Tutto proporzionato.
Chi si attesta sui 20mila euro annui avrebbe uno sgravio fiscale di 100 euro. Molti vedono questo come un contentino, ma la manovra delle opposizioni non scalfisce Meloni che prosegue in un’unica direzione. Non senza frizioni, ma il Fisco potrebbe rappresentare un primo passo tra compromessi e necessità.