San Siro, niente demolizione. Il noto impianto sportivo si prepara a restare dov’è: altri investitori sono pronti all’assalto.
Luci a San Siro. La Borsa illumina la Scala del Calcio: se qualcuno era già pronto a mandare in pensione il noto impianto sportivo, dovrà ricredersi. Lo diceva Sgarbi in sordina, il Sottosegretario alla Cultura oggi fa la voce grossa. Serve tenere San Siro, anche se Milan e Inter non lo vogliono più: i club sono orientati su La Maura e Rozzano per i nuovi stadi di proprietà. Dal loro punto di vista potrebbe essere anche conveniente: le recenti stime riportano che l’affitto della struttura costa circa 8 milioni a stagione per entrambe le compagini.
A conti fatti, negli ultimi anni, dal 2016 a oggi, sono stati sborsati circa 60 milioni. Rendita da sommare al patrimonio derivante da concerti ed eventi. Se il calcio trasloca, i concerti restano. Così come San Siro. I partner investitori, infatti, non vedono di buon occhio la decisione (ormai divenuta eventualità) di demolire lo stadio. C’è un tesoro importante con cui fare i conti. Nell’ultimo anno, prima dello scoppio pandemico, quindi si fa riferimento al 2019, gli introiti relativi a musica ed eventi sono di 1,3 milioni.
San Siro, la demolizione è più lontana: gli scenari del futuro
Una base di partenza che sembrerebbe essere ottima, almeno questo è quanto pensano gli esperti: ASM Local – azienda leader di eventi e consulenza – avrebbe già messo le mani sull’impianto: le trattative sono aperte. Sala vorrebbe una libera asta, ma le prerogative del Sindaco sono in divenire rispetto a quello che succederà. Quel che conta è che il patrimonio di San Siro resterà intatto, magari con qualche modifica.
Le basi, però, saranno le stesse: verrà plasmato per le grandi occasioni. Siano esse concerti dal vivo o eventi sportivi alternativi. Vittorio Sgarbi pensava anche a manifestazioni artistiche contemporanee all’aperto: la rosa di scelte, in tal senso, non mancherebbe. San Siro si appresta a diventare la Scala della Cultura. Il calcio farà da dirimpettaio. Questo lo scenario che salva un’opera apparentemente senza tempo.