Ucraina, ancora un attacco russo nella notte. Zaporizhzhia si sveglia sotto il rumore missilistico degli ordigni: il conto di morti e feriti.
Ancora paura in Ucraina, Putin ha fatto sapere che non si sarebbe fermato. Arrivano a tarda notte le conseguenze delle sue drammatiche affermazioni: Zaporizhzhia diventa un tiro al bersaglio. Dopo i reiterati attacchi dei mesi scorsi, insieme a Cherson, arriva una nuova offensiva nel sud del Donbass.
Stavolta ad essere preso di mira è un condominio: 5 piani, nessuna pietà. Tutto completamente distrutto: è bastato un solo raid missilistico per gettare lo sgomento nella notte. Risveglio che diventa un incubo per i cittadini ucraini, i quali da un anno fanno i conti con questa reiterata strategia tensiva.
Putin ha dapprima ricordato che l’obiettivo primario fosse la Transnistria, poi ha ritenuto opportuno marcare ancora il territorio: “Questa, insieme a Cherson, è una regione storicamente russa”. Un’affermazione da dimostrare con la forza secondo il leader russo: prima della diplomazia, il conto di morti e feriti.
Una lista della scelleratezza umana che sembrerebbe aumentare di ora in ora. L’attacco ha colpito nel segno: 2 morti e 11 feriti che corrispondono anche alle persone salvate. Proseguono le ricerche fra le macerie. Intanto Anatoly Kurtev – Sindaco ad interim della città – ha fatto sapere che l’obiettivo primario è fare ordine nel caos.
Stilare un primo report da cui ripartire per cercare di rimettersi in sesto. Non c’è tempo, almeno secondo Zelensky che chiede a gran voce ulteriore aiuto. L’Italia è pronta a inviare – in accordo con la Francia – il settimo pacchetto di armi: niente caccia, solo missili a lunga gittata, droni e tecnologie all’avanguardia.
Le opposizioni sono contrarie all’invio di armi, ma secondo Tajani – Ministro degli Esteri – è l’unica cosa da fare in accordo anche con quella che era la linea Draghi. Segue a ruota la Francia che incassa anche il plauso degli Stati Uniti. Biden, nelle scorse settimane in visita a Kiev, appoggia l’Ucraina in maniera incondizionata.
Questo sposta gli equilibri del conflitto sul piano dei pesi specifici: ecco perchè si teme ulteriormente l’allarme atomica. La Russia deve rispondere alle offensive, anche dialettiche, degli USA che oltre a parlare invieranno armi all’avanguardia. In tal senso il ruolo chiave ce l’ha l’Iran che avrebbe un accordo con Mosca.
I quantitativi di uranio stanno aumentando in maniera esponenziale: toccano quasi il 90%, per creare un ordigno atomico basta il 5% in più. L’allarme lanciato dalla CIA è concreto. Lo sviluppo di questa guerra lascia, almeno apparentemente, i negoziati in secondo piano. Le trattative si fanno su altro, con i raid come cornice.
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