Berlusconi, a volte ritornano: il figlio del leader di Forza Italia è pronto a piazzare il colpaccio. Santoro in prima serata su Rete 4.
Non è come sembra, ma la frase non basta a cancellare lo stupore. Le indiscrezioni che filtrano da Cologno Monzese lasciano basiti: la storia insegna, ma non dimentica. È successo a Berlusconi, Silvio, che ha sempre avuto il senso degli affari e la passione per la politica. Viatico che gli ha portato numerosi avvicendamenti, anche qualche nemico. Sul piano televisivo, c’era Michele Santoro. Da sempre contro il leader di Forza Italia: un motivo in particolare ha fatto scattare il politico.
Correva l’anno 2001, Santoro indagava (giornalisticamente) sul conflitto d’interessi chiamando in causa Berlusconi. La risposta dell’ ex Premier fu perentoria: da un viaggio istituzionale in Bulgaria allontanò dalla televisione Biagi, Luttazzi e Santoro. Per ragioni diverse, ma la motivazione finale fu che facevano uso criminoso del mezzo televisivo.
Berlusconi chiama Santoro: il rivale di sempre potrebbe approdare su Rete 4
Queste le testuali parole: al punto che quella decisione – clamorosa a inizio millennio – venne rinominata come “Editto bulgaro”, dato il contesto dell’allora Presidente del Consiglio. Le cose sono cambiate con il tempo: Santoro torna in tv, Berlusconi non smette di fare politica. Sempre, però, agli antipodi. L’uno contro l’altro.
Ecco perchè l’ipotesi lanciata dalla Stampa, ovvero che Santoro possa approdare alla corte di Berlusconi con un programma in prima serata su Rete 4, lascia quantomeno perplessi: una voce che fa dire proprio “Non è come sembra”, ma fra i corridoi di Cologno Monzese non si parla d’altro. Piersilvio, in accordo con il padre, avrebbe piazzato il colpaccio: Santoro, da nemico giurato ad alleato.
Come cambiano i tempi, la necessità – talvolta – fa virtù e i nemici di una volta diventano complici. Il cambiamento televisivo incide anche sui rapporti umani: sarà davvero pace fatta o resta un rapporto di comodo? Solo il tempo potrà dirlo: l’accordo di massima già ci sarebbe. Basta un sì, assenso che potrebbe idealmente cancellare con un colpo di spugna anni di storia della televisione.