Totti e Ilary, non è finita. Almeno davanti al giudice. La coppia sembrava essere propensa a una separazione consensuale. Accordo fallito.
Niente da fare, la coppia non cede. Totti e Ilary sono uniti, ormai, soltanto davanti a un giudice e neppure per far quadrare le cose. La loro unione è di facciata, con accanto gli avvocati, perchè la scrivania che li separa nasconde altre insidie. I due sembravano intenzionati a mettere in atto una separazione consensuale: mesi a parlare di serenità dei figli e priorità da rispettare per poi ritrovarsi ancora l’uno contro l’altro. Serviva una telefonata ai legali per chiedere il rinvio dell’udienza e iniziare con la spartizione condivisa dei beni.
Il telefono dei rispettivi avvocati non ha squillato, questo significa che il 14 marzo inizierà la prima udienza formale di un percorso che porterà all’addio definitivo. Non senza penare: tra Rolex e borse, è chiaro di cosa può essere capace la coppia. Fino a poco tempo fa esempio dell’amore, ora dimostrazione più profonda del rancore reciproco. In ballo ci sarà, dunque, la gestione del patrimonio.
Totti e Ilary, verso lo scontro in tribunale: fallita la consensuale
Villa all’Eur, dove Ilary vive con i figli e Totti torna solo quando tocca a lui stare con i ragazzi. A tal proposito dovrà stabilirsi anche l’affidamento dei pargoli. Isabel, 6 anni, dovrebbe stare con la madre. Almeno secondo le carte. Esito tutt’altro che scontato per gli altri due: Christian e Isabel, rispettivamente di 17 e 15 anni. Atto finale denso di possibilità e risvolti: la fine di un amore più simile a una soap che un’epopea.
La serie tv già l’hanno fatta. È possibile, dunque, pensare a un sequel. Stavolta, però, i protagonisti sono loro: niente comparse. Lo scontro in tribunale si avvicina e sarà una diatriba senza esclusione di colpi. Non solo per via dei beni materiali, ma per tutto il non detto che riaffiorerà in sede legale: questi mesi sono stati difficili e densi di particolari che i due non faranno altro che rinfacciare. Una vera e propria “guerra di nervi”: il campo di battaglia dovrà essere gestito dagli avvocati.