Daniele Scardina, il rapporto con la Fede gli ha cambiato la vita | Cosa significano i suoi tatuaggi

Daniele Scardina lotta per la vita. Il pugile è in coma, ma ha un alleato in più: la Fede. Il rapporto del campione con la religione.

Daniele Scardina, altrimenti noto come King Toretto, lotta tra la vita e la morte: il campione di boxe, che lottava per entrare nei Medio Massimi, è finito in coma dopo un allenamento nella palestra di Buccinasco. Lui che è cosmopolita per definizione, fa la spola tra Milano e Miami, bloccato al letto a causa del destino: qualche colpo, poi è finito a terra. Senza rialzarsi. Immediata l’ambulanza che l’ha portato all’Humanitas.

Scardina
Scardina, il rapporto con Dio (ANSA)

La prognosi resta riservata: il campione ha affrontato un intervento alla testa. Operazione perfettamente riuscita, ora bisogna aspettare. Minuti che sembrano ore, in attesa di capire. Comprendere e fare i conti con quello che sarà l’avvenire. I presupposti perché possa farcela ci sono, ma nulla è scontato vista la situazione ampiamente compromettente. Toretto – come lo chiamano i tifosi – ha un’arma in più: la fede.

Scardina, la Fede e i tatuaggi: il suo rapporto con Dio

Il pugile è molto credente. Il Cristianesimo lo ha aiutato nei momenti di difficoltà: ha preso ispirazione da modelli di riferimento diversi. Tyson, Ali. Tutte persone che avevano un rapporto profondo con le proprie credenze. Lui ha scelto di credere in Cristo e qualche simbolo cristiano, come la croce e la Madonna, tatuato addosso.

Scardina King Toretto tatuaggi
I tatuaggi del campione (ANSA)

Successivamente la decisione di aggiungere – alla mole di riferimenti – il volto di Mike Tyson sul costato. La ragione di tutti questi tattoo è spiegabile con un significato siberiano a cui evidentemente il campione è molto legato: ogni disegno sul corpo racconta la propria vita. Tappe rivissute con un excursus artistico: ciascun opera racconta Scardina.

Prega spesso il campione, anche quando va in America. Proprio per cementare il rapporto con Cristo che, a suo dire, non lo abbandona mai. Non è fondamentalista, ma devoto senza dubbio. Prima di ogni incontro un pensiero al cielo e una preghiera a Dio. Non serve altro. Stavolta c’è bisogno di più impegno: chissà se qualcuno avrà ascoltato le preghiere dei suoi fan. L’augurio che si fanno tutti è che possa tornare a raccontarlo: un K.O. alla negatività per far posto alla speranza. In attesa del prossimo confronto.

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