TikTok diventa un social della discordia e adesso non c’è altra soluzione: cosa hanno deciso negli Stati Uniti e quali sono le conseguenze.
Il social cinese ha aperto più di qualche polemica negli USA e anche in Canada per la paura di poter diventare vittime di spionaggio, specialmente sul fronte governativo. La scelta ha un motivo ben preciso ed è stata annunciata a distanza di settimane dall’introduzione.
La mossa dell’amministrazione guidata da Joe Biden arriva in un momento cruciale come quello della guerra in Ucraina che va avanti da oltre un anno. Non si conosce al momento se ci siano collegamenti fra l’invasione della Russia e la scelta di bloccare l’app fondata in Cina, sta di fatto che la decisione sembrerebbe ormai presa.
La soluzione drastica
I dipendenti governativi dovranno disinstallare TikTok al fine di proteggere privacy e sicurezza degli Stati Uniti. La Casa Bianca ha deciso di concedere alle agenzie federali 30 giorni di tempo per eliminare il social da tutti i dispositivi del Governo. L’intenzione è quella di proteggersi, così come ribadito dall’ufficio Gestione e Bilancio che ha pubblicato una nota in merito.
L’amministrazione guidata da Joe Biden ha deciso di investire ingenti somme per difendere l’infrastruttura digitale da possibili attacchi. “La definizione della tempistica rientra nell’impegno dell’amministrazione a proteggere la sicurezza e la privacy degli americani”, si legge nella nota ufficiale.
Da Washington arriva intanto decisioni importanti, seguite dalle scelte del Governo. Proprio lo scorso mese di dicembre, infatti, il Congresso aveva votato il divieto ai dipendenti federali di utilizzare l’app cinese sui dispositivi governativi. Il timore è quello di essere raggirati, nello specifico dal punto di vista informatico, per ottenere informazioni ai fini dello spionaggio.
Anche il Canada si muove
Il Canada ha bandito l’utilizzo di TikTok dagli apparecchi del Governo. L’applicazione per la condivisione di video brevi sarebbe per le autorità canadesi “un inaccettabile rischio per la privacy e la sicurezza degli utenti e del Paese“.
A tal proposito, infatti, il primo ministro Justin Trudeau ha spiegato che anche in Canada si sta lavorando per garantire sicurezza online ai cittadini. “Questo potrebbe essere solo un primo passo, o potrebbe essere l’unico passo necessario“, ha ribadito il capo di Governo di Ottawa. La mossa targata Biden arriva in un momento cruciale, un chiaro messaggio indirizzato anche alla Cina guidata da Xi Jinping.