Juventus, inchiesta Prisma a un punto di svolta: l’indagine, che vede coinvolti i bianconeri, si arricchisce di nuovi importanti passaggi.
Juve, il conto alla rovescia è cominciato. Il prossimo 27 marzo gli esponenti principali della società bianconera saranno in udienza preliminare presso la Procura di Torino. Gli sviluppi dell’inchiesta Prisma incalzano. Oltre agli esponenti della Juventus, altri 12 indagati. Le accuse sono circostanziate: aggiotaggio e falso in bilancio.
Senza contare le plusvalenze fittizie con cui la Vecchia signora avrebbe – tutto da dimostrare – alterato i bilanci. Carta Ronaldo, ma anche Mandragora, le dichiarazioni di Dybala e Bonucci che faceva da ponte con Chiellini. La Juventus post pandemia, quella dell’era Agnelli dal 2020 in poi, è un intreccio da appurare nelle dovute sedi che potrebbe – grazie agli approfondimenti del Gup – inasprirsi ulteriormente.
Nel mirino le carte che avrebbero portato allo sfaldamento bianconero. Il rischio è la radiazione dal campionato oltre alle accuse di tipo penale che potrebbero inficiare il futuro di Agnelli e Nedved. Nel mirino anche l’ex DS bianconero Fabio Paratici, leva da cui sarebbe partito il tutto: un metodo preciso che, però, non aveva fatto i conti con la lente d’ingrandimento della Procura.
A fine marzo una prima prospettiva di quello che sarà. Intanto occorre misurarsi con ciò che è: ovvero la presenza di un faldone, sulla scrivania del Gup, che raggruppa tutte le presunte attività illecite da cui il club deve tentare di scagionarsi, dimostrando la liceità di contenuto. C’è tutto: deposizioni dei giocatori, incluse le audizioni più recenti, come quella di Paulo Dybala che di fatto attesta che i giocatori fossero a conoscenza di un certo iter.
Gli stipendi venivano “ritoccati” ufficialmente per poi essere dati in altra forma, ecco spiegati i carteggi privati (anch’essi presenti nel faldone) che potrebbero rappresentare un elemento probante non da poco. Coinvolti, dunque, anche i giocatori stessi. I rappresentati di quella Juve rischiano una sanzione: se per i dirigenti si va nel penale, i giocatori – in quanto possibili complici – rischiano una eventuale squalifica.
Puniti, dunque, sul piano disciplinare. Ecco perché trema anche la Roma: se le accuse ai bianconeri dovessero essere confermate, Dybala sarebbe fuori causa per un mese. Questo è lo scenario più basico, perchè oltre alla squalifica singola i giocatori che hanno fatto parte di quella Juve rischiano di far partire un mosaico di nuove consapevolezze che potrebbe rifondare il calcio italiano.
Dopo l’udienza preliminare, infatti, i fascicoli – compreso il faldone da 1000 pagine – potrebbero andare nelle altre Procure per determinare il coinvolgimento di realtà terze: le altre squadre di Serie A con cui la Juve avrebbe fatto gli affari. In maniera più o meno lecita. Lo stabiliranno le autorità. Intanto nel mirino finiscono anche Sampdoria, Bologna, Udinese, Sassuolo, Cagliari e Atalanta. Il domino dei bilanci non si placa e sembra essere solo all’inizio.
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