Bruce Willis, senza tregua. La malattia attanaglia l’attore da tempo: il celebre interprete starebbe accusando i colpi di un peggioramento.
Bruce Willis non trova pace. Il celebre attore ha cambiato vita a causa della malattia: il sospetto che lo attanagliava da diversi mesi è diventato realtà. L’interprete ha cominciato accusando i segni di quella che sembrava essere un’afasia. Il tempo è stato rivelatore: la perdita della voce nascondeva altro. Una demenza fronto-temporale, malattia che per natura degenera togliendo quelle poche certezze che restano a un uomo di 67 anni.
Lo rende noto Demi Moore con un post su Instagram, ringraziando gli affezionati per la vicinanza: “Ormai abbiamo una diagnosi certa”, scriveva non molto tempo fa. Le prime certezze hanno fatto emergere altro. Willis, secondo alcune rivelazioni da parte del cugino, Wilfred Gliem, non riconoscerebbe neppure la madre.
Bruce Willis, la malattia avanza: come sta l’attore
La signora Marlene Willis rimane attonita: totalmente spiazzata da una malattia che ha preso il sopravvento. Si racconta di un Bruce nervoso, totalmente disorientato, non in grado di affrontare una normale conversazione. L’interprete ha 67 anni, quindi relativamente giovane. La forma fisica, tuttavia, deve fare i conti con il deficit mentale. Prima che arrivasse l’aggiornamento peggiore – e Bruce Willis era in grado di intendere e volere – si era ritirato dalle scene.
Cosciente del fatto che non avrebbe potuto continuare a lungo. Una florida carriera la sua, capace di racchiudere ogni sfumatura e caratteristica scenica: azione, ma anche tanto humor. Gli unici film che gira ora sono dei video che lascerà in eredità ai figli nei pochi momenti di lucidità: “Vuole lasciare un ricordo positivo di sé”, rivela Demi Moore.
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Già guarda oltre Bruce. L’attore ha sempre anticipato i tempi: l’ha fatto per una vita a causa della deformazione professionale, lo fa anche adesso che la vita l’ha messo ai box. Le imprese cinematografiche, tuttavia, resteranno nella mente di tutti. Anche nella sua, in quei momenti di limbo dove – malgrado tutto – puoi fare un bilancio. Ora comincia il suo terzo tempo: una parte a cui non era abituato, quella di spettatore. L’attesa logora, ma a lenire l’amarezza restano – se non altro – i pochi rimpianti.