Iran, gli Stati Uniti lanciano l’allarme: possibile alleanza con Mosca. Le esercitazioni sul nucleare aumentano: gli scenari.
Iran, l’allarme arriva da William Burns. Il Direttore della CIA, la più famosa agenzia investigativa d’America, lancia una preoccupante indiscrezione che potrebbe cambiare gli scenari di guerra. Mosca e Teheran sono sulla stessa lunghezza d’onda. Nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Cbs, il dirigente dimostra come Russia e Iran siano legati a doppio filo poiché gli uni inviano armi agli altri e viceversa per spalleggiarsi nei rispettivi avvicendamenti bellici.
Gli aerei da combattimento iraniani – secondo le recenti ricostruzioni della CIA – sarebbero russi. In cambio gli iraniani continuano a inviare rifornimenti a Mosca. Uno scambio alla pari che culminerebbe con l’amara sorpresa: in Iran starebbero accumulando ingenti quantità di uranio. Presto si arriverà a oltre il 90% a disposizione per mettere su un’arma atomica. La consapevolezza di Burns non solo allarma, ma fa anche riflettere su quale piega potrebbe prendere l’attuale conflitto in Ucraina: un’intelaiatura che favorirebbe la scelleratezza.
Iran, l’allarme della CIA sulla bomba atomica
Ragion per cui Putin starebbe temporeggiando sui negoziati di pace in Ucraina: attende l’arma per antonomasia. Quella che potrebbe davvero mettere fine a ogni cosa. Per questo Burns predica calma e invita a tagliare i rifornimenti di armi in una direzione specifica: “Ci sono rischi – sottolinea Burns – non solo per il popolo ucraino, ma anche per tutti i nostri alleati e partner in Medio Oriente”.
Una stoccata che, se fosse confermata, sarebbe in grado di cambiare tutto. Anche il peso specifico dell’ultimo conflitto, forse è proprio quello che spera Putin: il leader russo avrebbe tenuto questo asso nella manica per evitare di ricorrere in maniera netta alla strategia della tensione. L’attuale numero di morti non è uno scherzo, ma neanche è possibile – secondo gli Stati Uniti – permettere che Mosca possa eventualmente armarsi a un simile livello nucleare. La possibilità di un’ulteriore escalation è concreta, ma le conseguenze sono ancora un’incognita. Sebbene la prospettiva a stelle e strisce sembra chiara e non promette affatto bene.