La morte del giovane Francesco Valdiserri e il processo a carico della 23enne a bordo della vettura. Cosa rischia la ragazza e quali sono le novità sul caso.
Una morte improvvisa e nessuna possibilità di schivare l’auto giunta ad alta velocità direttamente sul marciapiede della strada che stava percorrendo. La città di Roma è diventata teatro di un incidente mortale che ha tolto la vita ad un quasi 19enne: il processo per la ragazza dovrebbe essere più breve del previsto.
La morte di Francesco Valdiserri presenta delle novità che riguardano il processo a carico della giovane accusata di aver investito e ucciso il ragazzo mentre si trovava sul marciapiede e quindi a debita distanza dalla strada. Un impatto fatale, ora la richiesta dell’accusa per quanto accaduto quella notte.
Chiara Silvestri è la ragazza di 23enne che lo scorso 20 ottobre ha travolto e ucciso con la propria Suzuki Swift Francesco Valdiserri. Come evidenziato dai successivi controlli, infatti, la ragazza sarebbe stata trovata con un tasso alcolemico compreso fra 1,24 e 1,57, risultando “non negativa all’uso di cannabinoidi“.
La ragazza avrebbe ingerito sostanze alcoliche e investito la vittima a circa 80 km/h sul marciapiede di via Cristoforo Colombo, a Roma. Secondo il pubblico ministero Ermilio Amelio, la giovane “era in stato di alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di alcol e sostanze psicotrope“, si legge nelle carte che mostrano i capi di imputazione.
Amelio ha chiesto il processo con rito immediato e l’accusa di omicidio stradale aggravato. La ragazza rischia fino a 18 anni di carcere. Secondo la procura, inoltre, la giovane imputata “ha perso il controllo della guida a causa anche delle minorate condizioni psicofisiche”, pur fermandosi per chiarire i soccorsi. Si sarebbe accorta quasi nell’immediato di aver colpito e ucciso il ragazzo. Attualmente la 23enne si trova ai domiciliari e dovrà affrontare un processo senza alcuna udienza preliminare. Previsto l’immediato dibattimento.
Francesco era andato al cinema e si stava dirigendo verso la fermata dell’autobus per ritornare casa. Doveva compiere ancora 19 anni e si è era iscritto a Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma. Miracolosamente illeso l’amico con il quale stava camminando in via Cristoforo Colombo all’altezza della Garbatella, poi il tragico impatto a causa del quale il ragazzo è deceduto.
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