Emerge una verità scioccante sul caso della 39enne Sigrid Goeber massacrata. La donna non è morta per i calci e i pugni ricevuti dal compagno. La causa del decesso emersa dall’autopsia è un’altra
Un cruento omicidio, l’ennesimo ai danni di una donna. Questa volta la vittima è la 39enne Sigrid Groeber, massacrata a calci e pugni dal compagno Alexander Gruber. Dopo il delitto il presunto omicida è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Il massacro è avvenuto tra la notte di sabato 18 e domenica 19 febbraio a Merano, provincia di Bolzano.
Gli inquirenti, allertati dallo stesso uomo, sono intervenuti nell’abitazione che Alexander condivideva con la compagna Sigrid. Il 55enne aveva dichiarato che la donna era caduta dalle scale ma sin dalle prime indagini i militari non credono alla tesi dell’incidente domestico. Per Alexander scattano le manette.
Il presunto assassino lavora come custode della scuola alberghiera “Kaiserhof” a Merano e vive nell’alloggio di servizio. La notte dell’omicidio racconta ai carabinieri che lui e la compagna hanno passato la serata insieme e di averla successivamente trovata priva di sensi. La donna viene portata in ospedale, dove però muore poco dopo. Così viene disposta l‘autopsia sul corpo di Sigrid Groeber. Oggi i risultati rivelano una verità agghiacciante.
L’esame autoptico sul cadavere della 39enne Sigrid Groeber non lascia dubbi: la donna, massacrata con calci e pugni è stata lasciata morire al gelo. Questo è quanto è emerso dall’autopsia effettuata martedì scorso presso l’ospedale di Bolzano.
Dopo l’arresto di Alexander Gruber la Procura di Bolzano comunica che dai risultati dell’autopsia sulla salma della 39enne, come riporta Leggo: “è emerso che sul corpo di Sigrid Groeber, sono state riscontrate molteplici lesività a livello del capo, collo, torace, arti superiori e inferiori. Le lesioni riscontrate, sia per entità sia per distribuzione sul corpo, sono risultate essere del tutto incompatibili con una caduta accidentale e sono dovute all’utilizzo di strumenti contundenti, quali pugni e calci. Le lesioni, aggravate dalle condizioni di ipotermia in conseguenza del fatto che la vittima è rimasta esposta al freddo per molto tempo dopo l’aggressione, hanno portato ad una crisi respiratoria che ha determinato la morte della donna”.
Nella nota della Procura della Repubblica di Bolzano si legge che sulla base degli elementi noti, oltre che agli altri elementi indiziari già precedentemente acquisiti dagli inquirenti, l’indagato Alexander Gruber è in stato di arresto. Sottolineando, però, che “Rimane sempre ferma la presunzione di innocenza nei confronti dell’indagato, poiché il tale provvedimento è stato assunto nel corso delle indagini preliminari e non a seguito di sentenza passata in giudicato”.
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