Tumore, arriva la biopsia liquida | Perché può salvare più vite

Il tumore è la malattia del secolo, ma passi avanti sono stati fatti: l’ultimo ritrovato è la biopsia liquida. In che consiste.

Il cancro è la malattia con cui ancora fare i conti: nel mondo stanno emergendo nuove malattie rare, ma la ricerca studia ancora i metodi più attendibili per cercare di fronteggiare quello che, ad oggi, resta un nemico difficile con cui fare i conti. C’era chi, come Vialli, lo chiamava “ospite indesiderato”. Chiunque ha cercato di metterci del proprio per evitare il peggio attraverso cure, farmaci e cicli speciali. Non solo la chemioterapia: una serie di altri ritrovati possono agevolare questa situazione drammatica.

Arriva la biopsia liquida, cos’è (ANSA)

Uno dei quali prende il nome di biopsia liquida: nello specifico è una puntura che riesce a definire il percorso della malattia per capire in che direzione procedere. Nello specifico ottomila pazienti affetti da tumore al polmone potrebbero beneficiare della strategia diagnostica per cercare di “prenderlo in tempo”: la prevenzione è importante, ma anche il controllo ha un ruolo chiave.

Tumori, la svolta: arriva la biopsia liquida

La biopsia liquida consiste nella possibilità di effettuare analisi specifiche su materiale di origine tumorale: sia esso estratto da cellule, proteine, DNA o RNA. Quello che cambia, oltre alla minore invalidità del trattamento, è che i risultati del prelievo possono fornire una vera e propria mappatura di quello che sta accadendo. Oltre a dare una vera e riscontrabile prospettiva della malattia. Tanto da determinare il decorso: se ci sono miglioramenti, allora è possibile modificare le cure nella maniera migliore a seconda dei casi.

Musicista operato tumore cervello
La nuova frontiera contro il cancro (ANSA)

Dall’America sono molto fiduciosi di questo nuovo snodo in ambito scientifico che potrebbe risolvere numerosi interrogativi sul tema. “Questa sarà la direzione del prossimo futuro”, fanno sapere gli esperti. Quindi la biopsia liquida è ai blocchi di partenza, ma le premesse sembrano ottime. Non solo i numeri lasciano ben sperare per il futuro. La strada è lunga, ma c’è un’arma in più per combattere gli imprevisti. Quelle criticità che la ricerca non è ancora riuscita a risolvere. I dubbi che non sono stati dipanati.

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