Passa alla Camera il decreto carburanti con diverse sorprese annunciate: di cosa si tratta e quali sono le novità per tutti i cittadini.
Il voto di fiducia alla Camera sul decreto carburanti ha ricevuto 174 favorevoli, 107 contrari e anche 3 astenuti. Ora toccherà al Senato (martedì 21 febbraio 2023) darà il via definitivo.
Non mancano in questo caso le novità con il voto finale che precederà al Senato l’approvazione della legge. I cambiamenti ci sono, ma le critiche non mancano di certo anche con il nuovo decreto.
In prima battuta confermata la trasparenza sui prezzi dei carburanti, senza dimenticare un controllo che vedrà in prima linea il garante della sorveglianza. Confermato anche il bonus trasporti per un massimo di 60 euro da utilizzare su un abbonamento per coloro i quali prendono i mezzi pubblici. Confermato anche il nuovo obbligo sull’esposizione del prezzo medio.
Il nuovo testo conferma l’obbligo per i distributori di esporre cartelloni con media prezzi e accanto quella dei prezzi praticati. Per chi si trova fuori dalla rete autostradale è necessario esporre i prezzi medi regionali. Chi non si attiene a questa regola sull’aggiornamento settimanale rischia sanzioni che vanno da 200 a 2mila euro, a seconda del fatturato dell’esercente.
Per chi reitererà il reato per almeno quattro volte, seppur non consecutive e nell’arco di 60 giorni, potrà essere disposta la sospensione dell’attività da uno a massimo 30 giorni. I poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi, meglio conosciuto come Mister Prezzi, aumenteranno grazie ad una relazione trimestrale e ad una verifica/prevenzione di eventuali comportamenti scorretti. In casi di violazione, inoltre, si potrà convocare la Commissione di allerta rapida sulla sorveglianza dei prezzi, così come istituto dal decreto.
Adesso toccherà al Senato approvare il decreto, ma anche in questo secondo caso Antitrust, associazioni di consumatori e gestori non sono così soddisfatti per quanto accaduto, nonostante i cambiamenti rispetto a quanto deciso in precedenza. Sul caso è intanto intervenuto Massimiliano Dona che ha parlato della vicenda.
“La cosa peggiore è l’esposizione del prezzo medio regionale presso i distributori. Ciò porterà i benzinai ad allinearsi a quel prezzo di riferimento invece che a farsi concorrenza. Speriamo che il decreto del ministro delle Imprese e del made in Italy, che dovrà stabilire le modalità di comunicazione del prezzo praticato, chiarisca che va comunicato al ministero obbligatoriamente prima della sua variazione e non, come scritto nel provvedimento ora alla Camera, al variare del prezzo praticato“, commenta il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
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