Una lite si trasforma in un omicidio: cosa c’è dietro la morte di un 50enne avvenuto vicino la stazione Valle Aurelia a Roma. Tutte le novità sul caso.
Spintoni, botte e infine un coltello che affonda sono il riassunto di un delitto avvenuto nel pomeriggio di domenica 19 febbraio 2023. Un piazzale d’accesso alla stazione si trasforma in un luogo nel quale è un uomo di 50 anni è deceduto.
La tragedia si è consumata vicino la stazione di Valle Aurelia, precisamente in via Anastasio II, a Roma. Allertati i soccorsi dopo l’allarme lanciato dai passanti che hanno visto un uomo a terra e con una vistosa perdita di sangue.
La ricostruzione dell’omicidio accaduto a Roma
Immediato l’arrivo del personale sanitario che, però, non ha potuto fare altro che constatare il decesso di Michael Lee. L’uomo di origine filippina aveva 50 anni ed era da tempo in Italia. Il decesso è avvenuto intorno alle ore 19 di domenica scorsa.
Fatale sarebbe stata una coltellata inferta all’altezza dell’addome. Nel frattempo gli investigatori stanno analizzando le immagini del sistema di videosorveglianza per rintracciare l’autore del delitto.
Sul posto Squadra Mobile e Scientifica per effettuare tutti i rilievi del caso, nonché parlare con persone presenti sul luogo dell’omicidio. Il piazzale dove è accaduto il delitto è stato posto sotto sequestro e la zona resa inaccessibile per consentire il lavoro di ricostruzione del delitto. La lite avrebbe coinvolto altre cinque persone, ma sull’identità dei presenti nessun commento da parte di chi indaga.
Caccia al killer, cosa emerge dalle indagini
Michael Lee sarebbe nato a Firenze, trasferendosi nella città capitolina per motivi di lavoro. Disposto in questo caso il sequestro dello smartphone, così da accertare i messaggi ricevuti e controllare le telefonate inviate e anche quelle ricevute. Nessuna ipotesi esclusa da chi sta lavorando sul fronte investigativo, probabilmente avrebbe avuto un appuntamento con l’assassino, ma sul dettaglio vige ancora il massimo riserbo.
Analisi anche dei fotogrammi, relativi alle immagini del sistema di zona, per rintracciare l’identità del fuggitivo. Si ipotizza la presenza di alcuni complici. Ascoltati anche i testimoni che hanno visto la lite con i propri occhi. Tutto sarebbe nato da una lite che ha coinvolto un gruppo di quattro persone (due donne e altri due uomini), improvvisamente la discussione sarebbe degenerata.
Diversi testimoni hanno parlato dell’omicida che avrebbe imboccato le scale della stazione, da qui le indagini sulle immagini del sistema di videosorveglianza di zona. La lite sarebbe avvenuta molto probabilmente fra connazionali, ma non si conosce ancora l’identità dell’autore del delitto. L’ipotesi di un regolamento di conti non è scartata a priori, ma gli investigatori indagano anche sul movente passionale: nulla può sembra essere escluso, almeno in questa fase.