Elena Santarelli torna a parlare della malattia di suo figlio Giacomo. Anni difficili che non sono ancora alle spalle: il retroscena.
Elena Santarelli non dimentica il passato. La modella ed ex conduttrice, come ogni anno, torna a parlare della malattia del figlio Giacomo nella Giornata di prevenzione contro il cancro infantile. Una condizione che affligge moltissimi: nel caso del figlio della Santarelli, Giacomo Corradi, è un tumore cerebrale che è stato contenuto grazie alle terapie e alle cure della Fondazione Umberto Veronesi.
Un percorso molto lungo e difficile che ha visto la famiglia impegnata in prima linea. Il ragazzo oggi ha 13 anni, ma all’epoca delle prime cure era molto più piccolo: “Abbiamo cercato di mostrargli certi passaggi come un gioco”. Una vera e propria Odissea che solo con l’unione e la competenza medica sono riusciti a superare. Per questo la modella oggi invita alla prevenzione: controllare sempre, controllare tutto. Senza lasciare, in ambito di salute, nulla al caso.
Elena Santarelli, il retroscena sulla malattia di Giacomo: cos’ha suo figlio
La volontà di trovare una soluzione c’è, ma serve anche la tenacia di andare avanti. Loro ce l’hanno fatta. Giacomo ora vive la propria vita. La malattia non è passata: il tumore, purtroppo, potrebbe ancora tornare. Il ragazzo – a 13 anni – sa la verità: “Gli diciamo tutto, è la sua vita. È giusto che sia consapevole di certe cose”, racconta la Santarelli. I suoi progetti – come personaggio famoso e come donna – sono molto importanti.
È in procinto di rilanciare ulteriori iniziative benefiche con “Goal For Kids” affinché nessun bambino resti indietro. Trovare un appiglio nel mare dell’incertezza è la parola d’ordine che Elena Santarelli vuole garantire a chi – come lei – ne ha avuto bisogno. La Fondazione Umberto Veronesi in tal senso è un faro non indifferente. L’appuntamento è alla prossima giornata dedicata, con l’auspicio di dover ricorrere a giornate dedicate solo per notizie rassicuranti: il tumore fa meno paura, ma è importante non sottovalutare nulla. Neppure sé stessi.
