Dopo aver festeggiato il suo compleanno si è sentita male ed è morta a casa: i sospetti del decesso dopo il pranzo al ristorante di sushi. La ricostruzione della vicenda.
Una giornata speciale per una donna che ha festeggiato il suo quarantesimo compleanno si è trasformata in una tragedia. La vittima si è sentita male a distanza di un’ora dal ritrovamento casa, poco prima aveva mangiato ad un ristorante che prepara sushi e tante altri prodotti orientali.
Non c’è stato nemmeno il tempo di chiamare i soccorsi, la donna è peggiorata nel giro di pochissimo tempo. Incredulità nel quartiere Soccavo, a Napoli, per la morte della 40enne. Intanto si indaga sul cibo offerto dall’attività di ristorazione di Fuorigrotta.
40enne festeggia compleanno a base di sushi, muore dopo un’ora | Le indagini
La vicenda riguarda una donna che ha ospitato parenti e le due figli all’interno del locale giapponese a Napoli. Era rientrata da poco in casa, improvvisamente ha invece accusato un malore e in seguito è deceduta. E pensare che poco prima aveva festeggiato il suo compleanno, un’occasione tanto attesa.
La Procura di Napoli ha intanto chiesto di sottoporre il corpo della donna all’autopsia per chiarire le cause del decesso. Nel frattempo, invece, il Nucleo antisofisticazioni e sanità dei carabinieri ha effettuato dei controlli nel locale a distanza di poco tempo dal decesso di Rossella Di Fuorti.
Disposta autopsia
Il pranzo legato al ristorante giapponese in modalità “All you can eat“, dopo circa due ore dal rientro a casa il malore fatale. Genitori e fratello della vittima, così come tutta la famiglia, hanno chiesto giustizia per chiarire la tragedia che li ha sconvolti. Un compleanno trasformato in una morte ancora da accertare, tutto dopo il pranzo a base di sushi. I Nas hanno effettuato i controlli del caso, specialmente in seguito al malore fatale subito dalla 40enne.
Nessuno dei presenti al pranzo avrebbe al momento accusato alcun malore, ma sulla vicenda sono in corso degli approfondimenti. Sequestrate alcune porzioni di cibo, preparate dal locale, per chiarire l’eventuale presenza di batteri o di qualche altro prodotto non commestibile e quindi potenzialmente dannoso per la salute. L’ipotesi di un arresto cardiocircolatorio, causato dal cibo, sarebbe una di quelle vagliate dagli inquirenti.