La seconda serata dell’Ariston si conclude tra sorprese e grandi ospiti. Fedez spariglia le carte, Ranieri e Al Bano certezze.
La seconda serata del Festival di Sanremo vede la rimanente parte dei cantanti in gara esibirsi, ma nel frattempo ospiti e colpi di scena popolano la manifestazione: i risultati incoraggianti della prima puntata del Festival hanno dato ad Amadeus il giusto abbrivio per proseguire sulla via dell’innovazione.
Se non mancano le discussioni con il CDA della Rai per il Mattarella Gate, il conduttore e Direttore Artistico della kermesse si rifà portando sul palco i Black Eyed Peace che fanno ballare tutto l’Ariston. Per loro un 7,5. Anche grazie al contributo di Bruno: l’interprete improvvisato che strappa un sorriso a tutti, ma ormai è chiaro che Amadeus è un metronomo.
Top e flop della seconda serata: i voti all’Ariston
Quindi di improvvisato c’è il minimo indispensabile: voto a Bruno 6.5 per aver contribuito ad alimentare curiosità e appeal. Peccato per l’approssimazione nella traduzione. Ma l’emozione gioca brutti scherzi e non è vero che non ha voce come dice Mogol: la voce, in tal caso, conta e deve uscire. L’ha fatta sentire, alla sua maniera, Francesca Fagnani che è inattaccabile. Il suo contributo lo dà con eleganza e professionalità.
Tuttavia rispetto a Belve è sembrata un po’ imbrigliata: pungente meno del solito anche quando si è trattato di “mettere alla gogna” Amadeus e Morandi. Solo per definire Giovanna Civitillo la Yoko Ono italiana ci vuole un coraggio non indifferente: lei ce l’ha, ma non è detto che sia un bene. Esclusivamente in questo contesto. Se sei una professionista dalla reputazione graffiante devi esserlo sempre: troppo mansueta, al netto dell’indiscutibile classe. Voto: 6.
Nek e Renga insufficienti, Ranieri e Al Bano ossigeno con Morandi
Veniamo alle dolenti note della serata: Renga e Nek. I due hanno deciso di mettersi insieme artisticamente, ma in due non ne fanno uno. Singolarmente le canzoni sono perle, ma insieme non rendono come dovrebbero. Questo perché per essere un duo ci vuole affinità: magari verrà con il tempo, ma per ora non sembra essere pervenuta. Aspettiamo fiduciosi. Voto: 5,5.
Chiosa con Angelo Duro: sa essere devastante, dal vivo. All’Ariston è uscita una cosa a metà che non ha fatto ridere, forse riflettere, ma nessuno ha avuto il tempo di capirlo davvero. Un po’ perchè era tardi (si è esibito dopo l’una), un po’ perchè i tempi comici non c’erano. Colpa dell’emozione, ha giocato brutti scherzi anche a uno come Crozza. Bravo, Duro. Continua così, ma non all’Ariston: voto 4,5. Menzione a parte per Al Bano, Massimo Ranieri e Gianni Morandi: ricordano a tutti che è il Festival della Canzone Italiana e bisogna, innanzitutto, saper cantare. Ieri ce l’hanno fatta in pochi. 8 pieno.