Paola Egonu sarà co-conduttrice della terza serata di Sanremo: la campionessa si racconterà, affronterà anche il tema Milano-Cortina.
Paola Egonu e lo sport, un binomio legato a doppio filo con la pallavolista che ha vinto tutto il possibile nel proprio ambito e ora gioca in Turchia per continuare a migliorarsi e migliorare: l’approccio con l’Italia è stato di gratitudine, amore e odio. Non a causa delle sue scelte, ma di quelle altrui. Sempre etichettata nel modo sbagliato: prima per l’omosessualità dichiarata, poi per il razzismo.
La sua etnia è sempre stata presa di mira. Nonostante sia italiana a tutti gli effetti. Al punto da giocare persino per la Nazionale Italiana. Contesto che, proprio per i costanti attacchi, ha pensato di abbandonare perché ghettizzata dal tifo. Usata come parafulmine nelle sconfitte: “Perchè sei italiana”, gli avrebbero urlato. La misura è colma: lo sfogo amaro “Non gioco più”.
Poi il ripensamento: solo una pausa dall’azzurro. In Turchia, dove attualmente milita, le cose non vanno bene. Le vittime del terremoto che ha colpito sia i turchi che i siriani aumentano di giorno in giorno. Anche lo sport si ferma. Allora la campionessa torna in Italia per raccontare tutto questo ma anche una parte di sé stessa. Quella che non teme più il giudizio altrui, però è costretta a difendersi da attacchi gratuiti.
La volontà è quella di passare sopra le prevaricazioni con l’intento di andare oltre. Prima a parole, sul palco dell’Ariston, e poi con i fatti. A Sanremo ci sarà tempo e modo per parlare anche di Milano-Cortina 2026: nei giorni scorsi sono state presentate le mascotte da scegliere per le Olimpiadi invernali.
La presenza della Egonu, oltre a veicolare temi importanti sull’inclusione e la tolleranza, è necessaria anche per premere su argomenti primari come la riqualificazione dello sport italiano. Lo scorso anno a Sanremo, in tal senso, c’era Federica Pellegrini. Ora tocca a lei farsi portavoce di questa necessità: i tempi sono maturi affinché l’Italia torni a essere protagonista. Dentro e fuori dal campo. Il palco dell’Ariston, per il momento, è la partita più importante per la Egonu.
Un set che va affrontato con la stessa determinazione su un palco ambìto, ma con tante insidie e particolarità: “Non vedo l’ora”, dice. I fan, invece, vedono benissimo il suo tempo: l’unica cosa in grado di cambiare il corso degli eventi è la prospettiva. Paola Egonu proverà a sottolinearlo dialetticamente in attesa di tornare in campo l’Italia, per allora avrà un Sanremo in più: una conquista, è il caso di dirlo, gradino dopo gradino. La scalinata è lunga, ma Amadeus c’entra in parte.
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